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«Registro telematico
per controllare
i centri dei profughi»

Croce e Edi Maria Neri MARCHIORI
Croce e Edi Maria Neri MARCHIORI
Croce e Edi Maria Neri MARCHIORI
Croce e Edi Maria Neri MARCHIORI

Un registro telematico per consentire ai sindaci e alle amministrazioni comunali di verificare il rispetto delle regole nei centri di accoglienza per migranti e profughi. E disincentivare così chi entra in campo per fare business. La proposta è del candidato sindaco di Verona Pulita, Michele Croce, che ha elaborato il provvedimento in un team legale con Edi Maria Neri, già coordinatrice dei giudici di pace. L’idea, divulgata nei giorni scorsi con una petizione nei mercati cittadini e online su change.org, ha già raccolto il consenso di un migliaio di firmatari.

«I centri di accoglienza devono ottemperare a una serie di obblighi come quello di individuare ogni giorno chi entra ed esce dalle strutture, insegnare la lingua italiana e far conoscere la cultura occidentale», dice Croce. «Spesso ciò non avviene e l’istituzione di un registro telematico obbligherebbe i centri a rendere conto ai Comuni delle indicazioni ministeriali». Il leader di Verona Pulita si rende conto che la proposta comporta un onere burocratico, ma fa anche notare che associazioni come Caritas che fanno accoglienza e hanno un numero di ospiti misurato, non avrebbero nessuna difficoltà a compilare i registri.

Il registro telematico rientra nelle proposte di Croce sulla sicurezza che prevede anche presidi di polizia municipale e una prevenzione che sarà presentata con l’accordo con i City Angels.C.BAZZ.

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