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Regione autonoma, Sboarina in pista

Sboarina con i militanti di Indipendenza Noi Veneto FOTO MARCHIORI
Sboarina con i militanti di Indipendenza Noi Veneto FOTO MARCHIORI
Sboarina con i militanti di Indipendenza Noi Veneto FOTO MARCHIORI
Sboarina con i militanti di Indipendenza Noi Veneto FOTO MARCHIORI

Verona motore trainante del Veneto e in prima linea nella battaglia per l’autonomia regionale, a partire dal referendum del 22 ottobre, in contemporanea con quello in Lombardia. È la missione di Indipendenza Noi Veneto, il movimento in corsa con una lista, per le elezioni amministrative dell’11 giugno, a sostegno del candidato sindaco Federico Sboarina.

Al Liston 12, per sottolineare la corsa per Sboarina, con le altre sei liste del centrodestra, Luca Azzano Cantarutti, presidente regionale del movimento, Gianluigi Sette, responsabile provinciale, Cristiano Scattolin, candidato e responsabile del gruppo giovani della lista. E diversi candidati, oltre naturalmente al candidato sindaco.

Indipendenza Noi Veneto (di cui fa parte anche l’ex leghista Fabrizio Comencini, ora nel Corecom) rivendica di aver dato vita per primo alla battaglia per l’autonomia. «La genesi della legge che andremo a votare a ottobre nel referendum è stata creata e ideata da noi», dice Sette. «Abbiamo deciso di appoggiare Sboarina perché rappresenta l’unico centrodestra che dialogherà con la Regione e perché ci ha assicurato che porterà avanti le nostre istanze». Sette ricorda che «la spesa dello Stato per ogni cittadino veneto ammonta a 2.741 euro, mentre per un cittadino di Bolzano si arriva a 8.864. Con l’autonomia avremo maggiore capacità di spesa e il percorso e l’operato di Sboarina non potrà che averne benefici». Azzano Cantarutti esprime «la convinzione che Sboarina sia l’uomo giusto al posto giusto. Verona è una città strategica per l’economia e l’azione politica dell’intero Veneto». E Sboarina conferma che «la lista Indipendenza Noi Veneto porta forza, valori e idee importanti alla nostra coalizione di centrodestra. Abbiamo messo insieme un laboratorio politico che ha condiviso idee e istanze che vengono anche dal mondo del civismo». E, aggiunge, «riusciremo finalmente a riannodare in maniera forte la filiera politica e il dialogo con la Regione Veneto, bruscamente interrottosi negli ultimi anni che hanno provocato un certo “isolazionismo” della nostra città dovuto all’attuale amministrazione».

Enrico Giardini

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