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I dati nel Veronese

Rallenta l'export,
per la prima volta
in calo il vino

I dati nel Veronese
Cala l'export di vino per la prima volta dal 1993
Cala l'export di vino per la prima volta dal 1993
Cala l'export di vino per la prima volta dal 1993
Cala l'export di vino per la prima volta dal 1993

Rallenta la crescita delle esportazioni veronesi che registrano un +1,4% nei primi nove mesi dell’anno a 8,5 miliardi di euro. Dopo un semestre dalla crescita simile, +1,6%.

 

Continua il boom in Russia e in Cina, corrono macchinari e abbigliamento, continua il recupero della termomeccanica ma frena l’agroalimentare e prosegue la flessione del marmo. Tra i principali mercati di riferimento, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, portano il segno rosso, mentre crescono Francia e Spagna.

 

«La performance modesta rispetto al Veneto, +2,9%, e all’Italia, +3,1%, non induce ad essere ottimisti sulla attuale congiuntura economica tanto più se si considera il recente ribasso del Pil – commenta il Presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello - conforta la multisettorialità su cui poggia la capacità del nostro territorio di affrontare l’ambivalenza dei cicli economici. Per l’alimentare che arretra del 2,1%, il vino in calo del 2,6% e l’ortofrutta del 5,5%, abbiamo i macchinari che crescono dell’8,3% e si difendono bene anche l’abbigliamento in aumento del 10,1% e le calzature del 3%.

 

Bisogna poi ricordare che l’export di vino cresce ininterrottamente dal 1993, tranne un anno, il famoso 2009. L’ortofrutta poi, pur essendo in contrazione, ha perso meno degli altri competitor italiani, Bolzano e Bari, e da terza in Italia per volumi di export Verona è diventata prima provincia esportatrice. Preoccupa, invece, il marmo, in flessione del 14% che già da qualche trimestre perde quote di mercato estero”. L’agroalimentare rimane sempre il primo comparto dell’economia veronese con il 25,9% di quota sul totale export. I macchinari pesano per il 20,8% in leggero aumento e il tessile abbigliamento più le calzature quotano un 13,1%. Continua la ripresa della termomeccanica che cresce del 15,9% a 115 milioni di euro.

 

 

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