Un’irrefrenabile corsa alla pensione ha spinto i veronesi, già dai primi giorni dell’anno, agli sportelli dei patronati di associazioni e sindacati, sia per il lavoro privato che pubblico in particolare Comuni e sanità. La molla che ha fatto scattare il contagioso interesse riguarda l’entrata in vigore della cosiddetta “quota 100”, che consente di salutare in anticipo, rispetto alle previsioni della legge Fornero, uffici e fabbriche, a patto di accontentarsi di assegni mensili più leggeri.
Dettaglio che non sembra, tuttavia, preoccupare troppo chi vive in città e provincia. Molti aspiranti si sono riversati ai patronati Inas Cisl e Inca Cgil. Un po’ meno oberati, invece gli operatori del patronato provinciale Uil. Ieri è stata una giornata campale anche all’Inps per la valanga di richieste di chiarimenti, all’indomani dell’emanazione del decreto che contiene le «Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni», misure già previste nella legge di Stabilità 2019.