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Qui si stampano le schede

Il calo drastico, che sfiora il 60 per cento, sull’utilizzo dei manifesti cartacei nelle ultime campagne elettorali è testimoniato dalle stesse tipografie veronesi. «I manifesti sono calati molto così come le stampe di misura minore adatte al volantinaggio: nell’ultimo periodo abbiamo assistito a una riduzione che va oltre il 50 per cento. Il tam tam molti preferiscono farlo online, via mail e purtroppo la grafica sembra ormai destinata a sparire», analizza il responsabile della tipografia La Veronese di via Abruzzo. «In caduta libera nelle scorse votazioni, direi che le commissioni per i manifesti elettorali, questa volta, sono pressoché nulle. È una tendenza che stiamo registrando già da qualche anno: il cartaceo così inteso sta andando scemando», confermano alla Cortella Poligrafica dove però sono al lavoro 15 persone solo per la stampa delle schede elettorali. Nei laboratori aziendali di lungadige Galtarossa vengono stampate le schede di Modena, Ferrara e Reggio Emilia per un totale di pezzi che si aggira attorno ai 4 milioni. «La procedura è estremamente severa e rigida, come è giusto che sia, perché deve essere scongiurato il rischio di facile copiatura o contraffazione delle schede. Noi lo facciamo da tempo e siamo rodati ma per chi è alle prime armi non dev’essere semplice», spiega il responsabile. La carta per la stampa è particolare e viene spedita dalla Poligrafia dello Stato mentre l’ordine interno dei simboli di partito viene indicato dalla prefettura e cambia per ogni territorio. «Tutte le fasi di esecuzione del lavoro sono vistate e controllate da ciascuna prefettura. Una volta completate, le schede vanno accuratamente ripiegate nel modo indicatoci e confezionate a gruppi di cinquanta, fissate con un elastico e infine inviate ai vari seggi: tutto deve essere ovviamente rendicontato al dettaglio». •

I.N.

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