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«Qui sembra un campo di battaglia»

Le raffiche di vento hanno divelto parte del tetto di un albergo e distrutto l’insegna di un altro hotel FOTOSERVIZIO DI VINCENZO AMATOPontile a filo d’acqua a Garda
Le raffiche di vento hanno divelto parte del tetto di un albergo e distrutto l’insegna di un altro hotel FOTOSERVIZIO DI VINCENZO AMATOPontile a filo d’acqua a Garda
Le raffiche di vento hanno divelto parte del tetto di un albergo e distrutto l’insegna di un altro hotel FOTOSERVIZIO DI VINCENZO AMATOPontile a filo d’acqua a Garda
Le raffiche di vento hanno divelto parte del tetto di un albergo e distrutto l’insegna di un altro hotel FOTOSERVIZIO DI VINCENZO AMATOPontile a filo d’acqua a Garda

Decine e decine di alberi spazzati via dal vento, un tetto di un hotel scoperchiato, linee elettriche danneggiate. L’ ondata di maltempo che ha investito l’alto Garda lunedì rimarrà per molto tempo impressa nella memoria dei cittadini e degli amministratori locali che hanno dovuto far fronte a piogge torrenziali e a fortissime raffiche di vento. A Malcesine dalle 18 alle 22 di lunedì è stato l’inferno. A creare i maggiori danni è stata la furia del vento, che ha soffiato fino a 140 chilometri orari per diverse ore. Il tetto dell’hotel Malcesine, al porto del centro paese, è letteralmente volato via per decine di metri. Le stanze all’ultimo piano si sono così ritrovate senza soffitto, a cielo aperto. Sempre vicino al porto, la biblioteca, situata all’ultimo piano di un ambiente all’interno del palazzo dei Capitani, è rimasta allagata con l’acqua che è riuscita a penetrare dalle finestre. Nella chiesa parrocchiale è caduta, frantumandosi in mille pezzi, la vetrata di un lucernario, danneggiando anche diversi banchi. I vigili del fuoco hanno posizionato provvisoriamente un pannello per coprire lo squarcio. In diversi punti del territorio comunale la violenza del vento ha provocato la caduta di decine di alberi, soprattutto cipressi che sono crollati come birilli, con la zolla di terra ancora attaccata alle radici: dai giardini pubblici, alla strada che porta al cimitero, fino alla Gardesana, interrotta in vari punti, compresa Val di Sogno, vicino all’ingresso dell’ospedale. Sono rimasti danneggiati anche stabili come l’hotel Val di Sogno, dove sono saltati i coppi e si è danneggiata l’insegna. Dopo la bufera la zona del porto sembrava un campo di battaglia, con detriti di ogni tipo sparsi per terra che hanno invaso la piazza e che ieri mattina sono stati faticosamente tolti da volontari e residenti. Alla fine il Comune, grazie all’intervento anche degli uomini della Protezione civile che hanno lavorato tutta la notte e ieri, ha contato oltre 30 piante tagliate per garantire la sicurezza sulle strade. «Contando anche gli alberi pericolanti che andremo ad abbattere nei prossimi giorni, purtroppo saranno un centinaio le piante da eliminare», dice il vice sindaco Claudio Bertuzzi, sul posto assieme agli altri amministratori e alla Protezione civile. «Sembrava l’apocalisse. Mai vista una cosa del genere», affermano Bertuzzi e l’assessore esterno Michela Barzoi. «Tagliavamo un albero per mettere in sicurezza l’area e come un effetto domino crollavano quelli a fianco. Un grazie speciale va alla Protezione civile di Malcesine e a Enel che hanno lavorato con noi tutta la notte». La caduta degli alberi ha creato molti problemi anche ai sottoservizi, danneggiando i fili dell’energia elettrica oltre alle tubature del gas, su cui ieri sono intervenuti i tecnici. Sono numerosissimi gli interventi che si dovranno effettuare nei prossimi giorni per riportare la situazione alla normalità. Per questo il Comune ha emesso un’ordinanza di somma urgenza per affidare direttamente a ditte specializzate i numerosi lavori di ripristino, senza passare per bandi di gara. TORRI. Molti danni anche qui. Il sindaco Stefano Nicotra, la Protezione civile con due squadre coordinate da Cristian Fava Salaorni e dal vice Nicola Dalle Vedove, la polizia municipale diretta dal comandante Domenico Tenca, sono intervenuti in diversi punti per togliere alberi caduti o pericolanti. Tra gli interventi più delicati, il taglio di una pianta che ha invaso le due carreggiate della Gardesana, poco sopra il centro abitato di Torri, che ha costretto le forze dell’ordine a chiudere momentaneamente la strada. Un’ albergatrice di Torri è rimasta intrappolata in auto con la sua bambina, fra due alberi caduti davanti e dietro la vettura, per fortuna senza altre conseguenze. La Protezione civile è intervenuta liberandole. Sono state una quarantina le piante cadute sul territorio comunale: vicino al centro, ma anche sulla strada che da Albisano porta al capoluogo, a Garda e Marciaga, oltre che a Piaghen, sulla litoranea verso Pai. Altri interventi sono previsti nei prossimi giorni. Da ieri la protezione civile di Torri tiene monitorato l’idrometro al porto dopo la momentanea apertura della galleria Adige Garda per verificare i livelli del lago. GARDA. Intanto si è normalizzata la situazione a Garda dove la sera di lunedì due cipressi si erano abbattuti sulla Gardesana e altri due sulla via per Albisano. «Gli alberi sulla Gardesana sono stati tagliati e rimossi dai vigili del fuoco del distaccamento di Bardolino mentre il lavoro sulla via per Albisano è stato svolto dalla protezione civile di Torri del Benaco», spiega il comandante della Polizia locale di Garda Ferdinando Pezzo. «Le nostre pattuglie hanno regolato il traffico durante le operazioni che avevano reso necessario chiudere la strada e che era stata riaperta al senso unico alternato nella tarda serata di lunedì». Sempre i vigili del fuoco di Bardolino, ieri hanno pulito la zona. «Li ringraziamo per il loro straordinario lavoro e un grazie va ai volontari della protezione civile», conclude Pezzo. BASSO LAGO. I danni causati dal maltempo sono stati tutto sommato contenuti nel basso lago di Garda, dove la criticità maggiore è stata registrata tra il tardo pomeriggio e la serata di lunedì a causa delle forti raffiche di vento. Ai cinque alberi caduti su alcune strade nel territorio comunale di Lazise, tutti prontamente rimossi dagli operai comunali, si aggiungono i sei sradicati a Castelnuovo del Garda, tra cui uno sulla Sr450. «Gli interventi sono stati immediati da parte della nostra squadra di protezione civile, aiutata in alcune operazioni dai vigili del fuoco», dice il sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti. A Peschiera gli operai comunali sono intervenuti per rimuovere due piante, una nella frazione San Benedetto di Lugana e una sulla Sr249 in località Paradiso. Un pino argentato alto più di 10 metri è invece stato sradicato in un giardino privato in località Casa Ottello, a poca distanza dal Mincio, per fortuna anche in questo caso senza conseguenze. «Era al centro del giardino abbastanza lontano dalla casa, è venuto a sbattere sul balcone rompendo qualche vaso, ma senza causare grossi danni», racconta la signora Ines Ferrarin. • Hanno collaborato Barbara Bertasi, Katia Ferraro

Emanuele Zanini

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