<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Quando lamenta le spese
Zaia fa il secessionista»

Flavio Tosi, Fare! e Lista Tosi
Flavio Tosi, Fare! e Lista Tosi
Flavio Tosi, Fare! e Lista Tosi
Flavio Tosi, Fare! e Lista Tosi

«È da 40 anni che è previsto che le spese di organizzazione delle elezioni o dei referendum facciano capo a chi ha indetto la consultazione, quindi è da sempre che la sicurezza (e non solo) dei referendum indetti dalle regioni la pagano le regioni stesse. La materia è disciplinata dai primi tre commi dell’articolo 17 della legge 136/1976». Lo afferma Flavio Tosi, segretario del Fare!, consigliere comunale della Lista Tosi, replicando alla presa di posizione del presidente della Regione, Luca Zaia, riguardo i due milioni di euro per le spese di ordine pubblico richiesti dal ministero dell’Interno alla Regione Veneto per il referendum di domani.

«Quello di Zaia è l’ennesimo tentativo di dare un contenuto secessionista alla consultazione di domani, inventandosi un inesistente conflitto con lo Stato», aggiunge Tosi. «Tant’è che i due milioni richiesti dal ministero dell’Interno dovevano far parte fin dall’inizio dei 14 milioni di euro di costi stimati dalla Regione, la quale paga anche gli scrutatori e qualsiasi altra spesa, come la Polizia municipale dei Comuni di servizio ai seggi (anche quella verrà rimborsata da Venezia agli enti locali). Infatti Maroni», conclude Tosi, «che ha gestito la campagna referendaria in modo meno propagandistico, meno strumentale e senza politicizzarla, non si inventa la stessa polemica pretestuosa di Zaia contro lo Stato».E.G.

Suggerimenti