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Qualità della vita, la rimonta di Verona

Sulla qualità della vita la provincia di Verona risale di ben 12 posizioni a livello nazionale. A certificarlo è la classifica del Sole 24 Ore. Una rimonta dovuta soprattutto all’offerta artistica legata all’Arena, con il suo festival lirico e i suoi concerti. Per spesa al botteghino pro capite, infatti, in Italia non ci batte nessuno. Per la prima volta la provincia di Milano si piazza sul gradino più alto del podio, al secondo posto delle città in cui si vive meglio troviamo Bolzano e al terzo Aosta. Fanalino di coda è Vibo Valentia. Come ogni anno l’indagine (i dati sono quelli registrati al 31 dicembre 2017) del quotidiano economico scatta una fotografia delle province italiane, scegliendo di inquadrare la questione della vivibilità urbana tramite 42 parametri per ciascuna provincia (107 in tutto), suddivisi in sei macro aree tematiche (ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, demografia e società, cultura e tempo libero). In Veneto la nostra provincia si trova al terzo posto dopo Belluno, che nel 2017 guidava la classifica generale e ora è quarta e Treviso, nona in tutta Italia e in risalita di ben dieci punti. Dopo Verona arrivano Vicenza che conquista 13 posizioni (è diciassettesima), Padova, anch’essa in risalita (conquista nove punti piazzandosi al 33° posto), Venezia (anch’essa risale di nove gradini, ora è al 34°) e Rovigo che dal 65° passa al 58° posto. Ma vediamo la posizione in classifica della provincia scaligera in relazione agli specifici indicatori presi in esame. Per quanto riguarda il capitolo “ricchezza e consumi“ si registra un progresso di sette punti: ora occupa il ventesimo posto contro il 27° del 2017. Verona, in questo particolare settore risulta decima, subito dopo Trento, per depositi bancari pro capite, per un valore di 30.093 euro. La nostra provincia è nella top ten anche in fatto di consumi. La spesa media per famiglia in beni durevoli è di 2.893 euro a famiglia e questo ci colloca in ottava posizione. La ricerca ci colloca in ottava posizione, insieme a Torino e Napoli, per prezzo medio di vendita delle case: 3.050 euro al metro quadro. Crollo, invece, dal 18° al 37° posto nella sezione “affari e lavoro“. Si risale, fortunatamente, di ben 13 posizioni su “ambiente e servizi“. In particolare siamo al terzo posto nella “home banking“, con 64.379 servizi attivati ogni 100mila abitanti. Così come si guadagnano 19 punti quanto a “demografia e società“. Un altro dato relativamente positivo è quello riguardante il capitolo “giustizia e sicurezza“. Dal 65° posto in cui era sprofondata nel 2017, quest’anno Verona e provincia risalgono al 42°. Ma è in fatto di “cultura e tempo libero“ che si nota un deciso balzo in avanti. Qui Verona conquista la sedicesima posizione, guadagnandone 14 rispetto allo scorso anno. Determinante è il dato sulla spesa al botteghino che ci vede al primo posto - davanti a Rimini, Milano, Firenze, Bologna, Venezia, Roma e Torino - con 174,7 euro per abitante. A fare da traino è l’effetto Arena, il teatro all’aperto più famoso al mondo. Grande soddisfazione la esprime il sindaco Federico Sboarina. «La posizione del 2018», afferma, «è di gran lunga la migliore degli ultimi anni: negli ultimi cinque, Verona non è mai andata così bene, arrivando così alta in classifica. Il 13° posto, con un miglioramento di 12 posizioni», sottolinea, «è molto positivo, soprattutto perché la discontinuità è segnalata nei settori nei quali ci siamo più impegnati: cultura, sicurezza e ambiente». Il sindaco evidenzia i risultati nell’area cultura. «L’importanza che abbiamo attribuito al rilancio culturale e, ancora di più, le scelte messe in campo per Fondazione Arena trovano un riscontro oggettivo. Qualità, promozione e calendari importanti hanno riportato gli spettatori nei nostri teatri, con quello all’aperto che fa la parte maggiore». Quanto alle 13 posizioni scalate in ambiente e servizi, Sboarina parla di «merito di politiche per la sostenibilità, ma anche dello stop al consumo del suolo, ma merito anche dei servizi che il Comune sta sempre più migliorando». Una «valutazione a parte», aggiunge, «va fatta per la sicurezza, dove il 42° posto di Verona è il più lusinghiero in assoluto. Tutte le città che ci precedono non superano i 150mila abitanti». E prosegue: «La nostra è la prima delle città medio-grandi per sicurezza, un primato che voglio condividere con tutte le forze dell’ordine per il loro impegno e con i cittadini, le cui segnalazioni vengono evase. Tutto questo ci permette il presidio del territorio, reso efficace dagli investimenti in tecnologie e dal filo diretto instaurato con il Viminale». «Molti altri indicatori sono positivi e in crescita», conclude il primo cittadino, «compreso quello che fotografa la capacità di spesa e la ricchezza delle famiglie veronesi, dati che ci fanno dire che la comunità veronese è economicamente e socialmente una realtà di numeri uno». •

Enrico Santi

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