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Il colpo a Castelvecchio

Quadri rubati,
Tosi in pressing
su Sicuritalia

A Castelvecchio hanno messo una riproduzione della Madonna della quaglia del Pisanello, uno dei capolavori rubati
A Castelvecchio hanno messo una riproduzione della Madonna della quaglia del Pisanello, uno dei capolavori rubati
A Castelvecchio hanno messo una riproduzione della Madonna della quaglia del Pisanello, uno dei capolavori rubati
A Castelvecchio hanno messo una riproduzione della Madonna della quaglia del Pisanello, uno dei capolavori rubati

Minuto per minuto. Di quell’ora e mezza - la durata di una partita di calcio - in cui Verona si è fatta sottrarre i suoi gioielli più pregiati. Diciassette quadri di autori come Mantegna, Tintoretto, Pisanello e altri. Spariti per una rapina a mano armata. Quindi: subito una relazione dettagliata su quanto è successo al museo di Castelvecchio giovedì 19 novembre, fra le 19.30 e le 21 circa. È questa la richiesta formale contenuta nella lettera che il sindaco Flavio Tosi, con delega alla cultura e alla sicurezza, manderà a Sicuritalia. Vale a dire, l’istituto di vigilanza privata che gestisce la sicurezza al museo di Castelvecchio e in altri 145 siti cittadini, fra cui palazzi comunali e scuole.

LA LETTERA partirà dunque dieci giorni dopo il fatto e, come apprendiamo a Palazzo Barbieri, dopo che l’Amministrazione comunale aveva già verbalmente chiesto a Sicuritalia, la mattina seguente alla rapina, una relazione sull’accaduto. Ma la lettera parte anche dopo che sono emerse due versioni clamorosamente contrastanti sul protocollo per la sorveglianza del museo di Castelvecchio. Dove, lo ricordiamo, oltre alla custodia diurna svolta dal personale del Comune, è prevista anche una guardiania armata, con un turno di una persona dalle 19 alle 2 e il successivo dalle 2 alle 9.

Secondo il sindaco Tosi la procedura non è stata rispettata, quella sera, e l’allarme non installato dalla guardia - immobilizzata dai malviventi prima che potesse avviarlo - non sarebbe stato rilevato dalla centrale di Sicuritalia, a distanza.

SICURITALIA, però, ha detto in una nota che il protocollo prevede soltanto che la guardia giurata inserisca l’allarme. Non è previsto, ha sottolineato, alcun controllo e distanza. Tosi ha già contestato questa affermazione di Sicuritalia. «Non è questa la realtà dei fatti», ha detto, sostenendo che Sicuritalia ha sempre controllato se l’allarme era stato o non inserito.

In ogni caso, ora, il sindaco ha preparato la lettera - formale, quindi preparata sentito l’ufficio legale del Comune - in cui chiede all’istituto di vigilanza (che ha rilevato la North East Services che svolgeva il servizio a Verona) una relazione scritta, analitica, precisa sugli avvenimenti di Castelvecchio. È chiaro che tutto questo è già al vaglio della Procura, che sta svolgendo le indagini.

A PALAZZO BARBIERI, e più in generale nei palazzi museali e negli uffici comunali, il fatto di Castelvecchio ha lasciato il segno. Il municipio centrale, ma anche altre sedi, contengono quadri e opere d’arte di proprietà comunale, spesso di un certo valore. Al punto che giovedì si svolgerà in municipio una sorta di «summit», una riunione tecnica con dirigenti e dipendenti, proprio sul tema della sicurezza e sorveglianza dei siti pubblici. Una verifica, per aggiustare, se serve, il tiro.

Enrico Giardini

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