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«Pubblico e privato uniti
per valorizzare i musei»

Orietta Salemi tra Pietro Trincanato e Stefano Vallani candidati al Consiglio comunale FOTO MARCHIORI
Orietta Salemi tra Pietro Trincanato e Stefano Vallani candidati al Consiglio comunale FOTO MARCHIORI
Orietta Salemi tra Pietro Trincanato e Stefano Vallani candidati al Consiglio comunale FOTO MARCHIORI
Orietta Salemi tra Pietro Trincanato e Stefano Vallani candidati al Consiglio comunale FOTO MARCHIORI

Una fondazione autonoma per gestire i musei civici. E maggiore collaborazione tra pubblico e privato, anche per valorizzare collezioni in spazi non di proprietà del Comune, come sarà Castel San Pietro - dove andrà il museo di Storia naturale, con collezioni comunali - o altre siti, come sarà il Palazzo del Capitanio, di proprietà della Fondazione Cariverona come del resto Castel San Pietro. E lo stesso per la Galleria d’arte moderna, già a Palazzo Forti e poi al Palazzo della Ragione. È la proposta della candidata sindaco del centrosinistra Orietta Salemi, con i candidati al Consiglio comunale Pietro Trincanato, dei Giovani Amici dei Musei civici d’arte di Verona, in pista in Verona Civica Salemi sindaco, e Stefano Vallani, del Pd, uscente e di nuovo in pista.

«Abbiamo un patrimonio raro, una realtà virtuosa, a cui però oggi una gestione poco ordinata del patrimonio culturale veronese non permette di prendere il volo come potrebbe. Serve un nuovo modello che dia autonomia gestionale e di bilancio per valorizzare quanto fatto di virtuoso e incoraggiare nuove opportunità di sviluppo», spiega la Salemi, effettuati con i candidati sopralluoghi e incontri nei musei civici e in altri luoghi della cultura.

La gestione di questa fondazione dei musei andrebbe affidata a un manager culturale, «selezionato con bando internazionale. Serve una programmazione strategica sulla cultura che non può non partire dalla presenza di un assessorato specifico, la cui assenza si è fatta sentire in questi anni», aggiunge Salemi. «Servono investimenti, ma anche strade nuove per superare la gestione sconclusionata del sistema culturale e valorizzare un patrimonio che va oltre l’Arena e la Casa di Giulietta. L’esempio? I musei civici, negli ultimi anni distintisi per qualità dell’offerta e la cui azione va valorizzata lasciando anche spazio e autonomia di azione a chi ha dimostrato capacità».

Quindi, spiegano Trincanato e Vallani, «va costruito un progetto di ampio respiro, che preveda il riordino del sistema museale, vada a comprendere anche quelle realtà oggi affidate a entità diverse dalla direzione dei musei, che sappia tutelare l’autorevolezza guadagnata da alcune istituzioni, come Castelvecchio, e promuovere quelle oggi meno valorizzate, anche mettendole in rete. Si potrebbe anche comprendere il Lapidario Maffeiano nell’ingresso e visita dell’Arena». E il Comune «deve prendersi la responsabilità di fare da guida e coordinamento».

Enrico Giardini

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