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Città dimenticata

Prostituzione
e degrado,
allarme al Basson

E i residenti hanno paura dei protettori
«Lucciole» al Basson
«Lucciole» al Basson
«Lucciole» al Basson
«Lucciole» al Basson

Da circa un anno è cambiato il «giro» tra la Croce Bianca e il quartiere Basson. Sotto i lampioni sono diminuite le prostitute dell’est; la zona è diventata quasi un’esclusiva delle ragazze nere. Ma la sostanza del problema, irrisolto da anni, non cambia. La prostituzione, soprattutto in strada ma anche in appartamento, è una piaga di vecchia data nella periferia ovest della città: dal quartiere Palladio alla stazione di Porta Nuova; da via Albere, a cavallo tra Stadio e Santa Lucia, alle vie fra Croce Bianca e Basson. E gli abitanti di quest’ultima area al confine con Bussolengo, periferia nella periferia, si sentono particolarmente negletti.

 

«Un miglioramento c’era stato durante il primo mandato di Flavio Tosi, quando la polizia municipale era stata incaricata di allontanare sistematicamente le lucciole dai marciapiedi sotto le nostre case. Appena i controlli si sono allentati, però, sono ritornate in gran numero e ormai la situazione è insostenibile», riepilogano alcuni abitanti del quartiere Basson. Quanto sia profondo il disagio lo si capisce anche dalla paura dei cittadini di rilasciare testimonianze con nome e cognome. Paura, spiegano loro, dei «protettori» (anche donne, spesso ex prostitute), che qui sembrano in grado di fare il bello e il cattivo tempo; paura di possibili dispetti o ritorsioni.

 

L’imbarazzo è ancora più grande se, come succede al Basson e al Palladio, le prostitute e i transessuali che «esercitano» nel quartiere sono anche i propri vicini, dirimpettai nel condominio, e qualche volta svolgono la professione in casa, oppure salgono e scendono le scale in «tenuta da lavoro» sotto agli occhi di tutti, anche sei bambini.

Lorenza Costantino

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