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Porta Vescovo, lavori
in vista e c’è l’idea
di un metrò leggero

L’ingresso della stazione di Porta Vescovo
L’ingresso della stazione di Porta Vescovo
L’ingresso della stazione di Porta Vescovo
L’ingresso della stazione di Porta Vescovo

Potrebbe diventare, quella di Porta Vescovo, una delle stazioni di una linea ferroviaria metropolitana regionale che passerebbe a sud-est della città. Favorendo dunque il trasporto di pendolari, in particolare diretto a Vicenza, Padova o Venezia, ma anche quanti dai centri della provincia di Verona giungono in città. Per questo la commissione consiliare per le politiche della mobilità e per l’urbanistica lavorerà quanto prima a un progetto per valorizzare la stazione di Porta Vescovo, sia per quanto riguarda l’arredo urbano che la viabilità connessa - per quanto di competenza del Comune - in accordo con Trenitalia.

Nel prossimo mese di luglio la commissione stessa, presieduta da Francesco Saverio Spangaro (Lista Tosi) svolgerà dunque un sopralluogo e studierà un’idea per raggiungere l’obiettivo.

«Abbiamo verificato che i tempi di percorrenza dei treni regionali diretti a Venezia, per esempio, che si fermano anche alla stazione di Porta Vescovo, non sono tanto più lunghi rispetto a quelli delle Frecce», dice Spangaro. «Quindi, ma questo è un’idea da sviluppare con Trenitalia, che gestisce le ferrovie, questa stazione sicuramente ha una potenziale fruibilità maggiore, che andrebbe incentivata. Come? Facendola diventare un punto di transito di una metropolitana leggera di superficie, che tocchi e serva la cintura sud-est della città, per sviluppare quindi una mobilità ferroviaria, sostenibile, sfruttando rotaie esistenti». Attorno a questo progetto, quindi, l’Amministrazione comunale dovrebbe però dare un volto alla stazione di Porta Vescovo, poco distante dalla sede e dal deposito dell’Amt, in via Torbido. «Bisogna studiare anche una migliore disposizione degli stalli di sosta e inoltre bisogna ricavare un parcheggio adiacente, con una buona disponibilità diposti per le auto».E.G.

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