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Ambientalisti all'attacco

Pfos nell'acqua
Le verifiche
proseguono

Analisi su campioni d'acqua
Analisi su campioni d'acqua
Analisi su campioni d'acqua
Analisi su campioni d'acqua

Proseguono i controlli dei tecnici dopo che in una centrale idrica dell'acquedotto (che serve in particolare la zona Stadio) nei giorni scorsi sono state trovate tracce di Pfos (Perfluoro Ottan Sulfonato) di poco superiori ai limiti consentiti. Il risultato delle analisi ha comunque portato alla decisione di chiudere - seppur in via precauzionale - il pozzo in questione. Un caso isolato - assicurano ad Acque Veronesi - e che nulla ha a che spartire con la situazione venutasi a creare nel Vicentino e in alcune aree della provincia veronese. Non mancano intanto sul tema gli interventi degli ambientalisti e degli esponenti politici. 

 

GREENPEACE

“Il Pfos è una delle sostanze più pericolose del gruppo dei Pfas, tanto da essere l’unico composto regolamentato a livello internazionale. Il Pfos è un noto interferente endocrino che può accumularsi nel fegato, nei reni e nel cervello umano”, dice Giuseppe Ungherese di Greenpeace Italia. "Questo superamento conferma quanto la situazione in Veneto sia gravissima e che le misure adottate finora della autorità regionali non sono adeguate. Eventi di questo tipo ci dicono che si è ben lungi dall’avere il controllo delle fonti e dell’entità della contaminazione e per questo ribadiamo alla Regione la necessità di un monitoraggio degli scarichi il più ampio possibile".

 

M5S

Sul tema interviene anche l'onorevole Mattia Fantinati del M5S. "L'inquinamento delle acque venete e veronesi è grave e fuori controllo", osserva ,"La Regione invece di minimizzare la situazione dissociando i pfos dai pfas, si preoccupi di spiegare ai cittadini veronesi che cosa hanno bevuto negli ultimi anni quotidiamente e si preoccupi di mettere in sicurezza non solo la città ma anche i comuni della bassa veronese e dell'est colpiti".

"L’inquinamento del pozzo di Porta Palio" dicono Manuel Brusco, consigliere regionale e Alessandro Gennari, candidato sindaco per il M5S "potrà pure rivelarsi un caso isolato, in città, ma è da prendere come un campanello d’allarme, e bisogna agire di conseguenza. A Verona, negli ultimi anni, la questione ambientale è stata completamente ignorata: pensiamo al limite per le pm10, che viene sistematicamente superato d’inverno e la colpa, per l’Amministrazione, è regolarmente della situazione meteorologica. L’errore più grave che si potrebbe fare, adesso, sarebbe quello di far finta di nulla e sperare che i Pfos spariscano come sono scomparsi, senza cercare una causa e senza fare prevenzione per il futuro.

 

BERTUCCO

"La rilevazione di Pfos in un pozzo cittadino è un fatto inedito che esige più informazione da parte di tutti, Comune e Acque Veronesi in testa", afferma  Michele Bertucco  (Verona Piazza Pulita). "Prima di oggi, anzi del 9 marzo, data della misura da parte dell’Ulss, questo tipologia di inquinante non era mai stata rilevata nei nostri pozzi. Benché ci troviamo distanti dall’area del vicentino inquinata dal Pfas (stessa famiglia), è naturale si generi della preoccupazione. E’ pertanto necessario e urgente sapere - e a tal fine ho presentato una domanda di attualità per il Consiglio di domani – se in passato sono state riscontrate nei pozzi cittadini percentuali anche vicine alla soglia massimo per questa famiglia di inquinanti; cosa si sta facendo per risalire alla causa dell’inquinamento che molto probabilmente è di tipo industriale". 

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