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La 28enne uccisa

Petronela Lioara
Su Fb l’altra vita:
fidanzata e felice

Lioara Petronela Ujica, alias Gessica
Lioara Petronela Ujica, alias Gessica
Lioara Petronela Ujica, alias Gessica
Lioara Petronela Ujica, alias Gessica

Era felice Lioara. Felice e innamorata. Felice di abitare a Verona, felice del suo compagno. Lo raccontano le sue foto scattate tra luglio e agosto nella nostra città. Lei assieme al suo fidanzato che scrive di amarlo tantissimo. Lei in piazza delle Erbe, lei in piazza Bra a farsi fare il baciamano da un finto centurione, lei a sfiorare il seno della statua di Giulietta, nell’omonimo cortile in cerca di fortuna. E fino all’una della notte, Lioara, fino alle prime ore di domenica era viva. Lo dimostrano i suoi post su Facebook. Forse in attesa di quello che poi è diventato l’ultimo cliente, il suo assassino.

È una donna diversa quella di queste immagini, una donna con tanta voglia di vivere. Felice di quello che ha. Le cerimonie a casa sua, in Romania, le foto di matrimoni, di lei con sua madre, di lei con le amiche, con dei bambini. È un’altra donna quella del suo profilo aperto di recente, anche se non mancano foto ammiccanti, come quelle che si trovano nella maggior parte dei profili delle ragazze.

Uno dietro l’altro, i carabinieri di Verona stanno sentendo colleghe di lavoro di Lioara Petronela Ujica, detta Gessica, la lucciola ammazzata con tre fendenti a Boscomantico verso l’alba di domenica. I carabinieri ascoltano conoscenti, e anche qualche cliente, perchè Gessica ne aveva anche di affezionati, diciamo così, seppur da poco tempo sulle strade di Verona.

Un lavoro non semplice quello degli inquirenti che stanno setacciando le strade, notte e giorno alla ricerca di un indizio che possa far arrivare all’assassino.

Nel frattempo, le notti appena passate hanno visto un drastico calo di lucciole e clienti. Nessuno vuole guai, nessuno vuole essere tirato in ballo e come spesso accade c’è anche la paura che l’assassino possa tornare a colpire.

Aveva anche un fidanzato Lioara. Un connazionale che si è presentato ai carabinieri dopo essere stato avvertito da una conoscente che aveva letto quello che era accaduto sul giornale.

Si era insospettito, lui, non vendendo tornare la sua ragazza, ma non aveva dato l’allarme. È un mondo bizzarro quello della prostituzione, dove non tutto scorre secondo canoni, schemi collaudati.

Il giorno viene spesso confuso con la notte, le mattine sono spesso trascorse a dormire. Domenica il compagno di Lioara non l’ha vista tornare e ha iniziato a preoccuparsi. Lei era una indipendente: non c’era bisogno che lui la accompagnasse alla Croce Bianca, in via Stanga, dove in genere la giovane andava a caccia di lavoro.

Spesso erano gli stessi clienti ad andare a recuperarla a casa, clienti «affezionati», nonostante lei li conoscesse da pochi giorni. Per tutto il giorno il ragazzo ha atteso sue notizie, invano. Nessuna chiamata in arrivo dal cellulare, nessuna rassicurazione dalle amiche di lei. Lioara sembrava scomparsa nel nulla, ma forse ci poteva essere una spiegazione. Forse era sufficiente aspettare. È stato solo il giorno successivo, lunedì, che l’uomo ha scoperto la drammatica verità. Una conoscente, che evidentemente era stata informata della scomparsa della giovane, ha letto l’articolo de L’Arena e ha avvisato il fidanzato della ventottenne. Il nome della vittima, allora, non era ancora stato pubblicato, proprio per un senso di rispetto nei confronti dei suoi cari. Ma il suo mancato ritorno, nello stesso giorno dell’omicidio di una prostituta, non poteva essere una coincidenza. Così l’uomo è andato dai carabinieri e lì ha trovato conferma del suo sospetto: la donna trovata uccisa era proprio lei. Il giovane, che al momento non risulta indagato, è stato finora collaborativo con gli inquirenti. La coppia aveva preso un appartamento in zona Golosine, ma il contratto d’affitto non era intestato alla ragazza, la cui ultima residenza nota è quella nel suo Paese. Quanto sia accaduto quella sera, però, al momento non è ancora chiaro.

Ieri il pm Giuseppe Pighi ha conferito l’incarico per l’autopsia al medico legale Dario Raniero. A lui spetterà ricostruire gli ultimi istanti di vita di Lioara, alla ricerca di indizi utili per risalire all’identità del suo assassino. I carabinieri hanno contattato anche l’ambasciata per mettersi in contatto con i familiari della vittima che potrebbe avere anche dei figli piccoli in patria.

Alessandra Vaccari Manuela Trevisani

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