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«Per poter fare il traforo
si tagliano filtri e rotonde»

Quella contro il Traforo è sempre stata la sua grande battaglia. Michele Bertucco la prosegue ora in Piazza pulita, la lista civica che faceva parte della coalizione che l’aveva candidato nel 2012 e che diventa ora il suo nuovo gruppo consiliare. «L’affermazione del sindaco sulla bancabilità della nuova proposta di Technital», afferma Bertucco, «era quanto meno avventata secondo quanto emerge dalla nuova documentazione finalmente rilasciata dal Comune». E cita: «L’advisor consultato, Equita Sim Spa, conclude semplicemente che “i parametri e gli indicatori espressi" sarebbero "in linea con le prassi di mercato” senza impegnarsi in alcun modo per un finanziamento. Pertanto l’advisor invita a presentare il progetto a valutazione di bancabilità “tenuto conto dell’importo dell’investimento, della struttura finanziaria, dell’apporto di mezzi propri previsto, dell’apporto di un contributo economico a fondo perduto da parte Società autostrada Brescia-Padova”. Peccato», osserva Bertucco, «che il contributo autostradale non ci sia, e anche ci fosse non potrebbe mai essere utilizzato per l’infrastruttura principale. E il Banco Popolare», continua, «si dice “disponibile a valutare nuovamente l’eventuale finanziabilità del progetto alla luce di documentazione aggiuntiva che ci vorrete fornire relativa alla riduzione dei costi e agli aggiornamenti su viabilità e traffico”, ma mette ben in chiaro che “la presente lettera costituisce una manifestazione di interesse non vincolante”. Queste precisazioni chiariscono come anche gli ultimi annunci del sindaco fossero aria fritta».

L’ora capogruppo di Piazza pulita, inoltre, fa sapere che «dalla documentazione acquisita si nota che sugli 86 milioni di risparmi proposti, ben 12,8 milioni deriverebbero dall’azzeramento delle “opere connesse al contributo pubblico” previste ad Est, ovvero la “messa in sicurezza di Via Valpantena” e la “rampa di immissione direzione Ovest da Via Valpantena”; altri 12,5 milioni verrebbero dalla cancellazione della bretella per la Valpolicella fino alla SP4; 11,6 milioni dall’eliminazione dell’impianto di trattamento fumi all’uscita della galleria; vengono inoltre eliminati tutti gli autoparchi e le aree di servizio previste, con le relative infrastrutture di accesso. Ma se prima», si chiede Bertucco, «queste opere erano decisive per la sostenibilità sociale, ambientale e finanziaria, adesso come la mettiamo? I filtri, tra l’altro, «erano risultati decisivi nella valutazione dell'Istituto Superiore di Sanità a cui Tosi era ricorso per bloccare il referendum del comitato dei cittadini».

Venuto a conoscenza della documentazione resa pubblica da Bertucco, il deputato del Pd Diego Zardini ribadisce: «Che l’opera non si sostenga economicamente è comprovato da anni di ritardi, ma ciò che è assolutamente inaccettabile è che si proponga di tagliare le opere di mitigazione ambientale. L'impatto dell'opera sul piano ambientale e sanitario», sottolinea, «è altissimo, in una delle città più inquinate d'Italia e con una indagine in corso sullo smog, non si può scherzare con la salute. Il filtro per il trattamento dei fumi non può essere depennato per far quadrare i conti. La salute prima di tutto».E.S.

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