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Pedofilo si fingeva minorenne
e adescava ragazzi sul web

La polizia postale del Veneto, con agenti della sezione veronese, ha condotto le indaginiPer l’esperto «la pedofilia può avvenire in qualsiasi ambito:  sempre più spesso anche  su internet»
La polizia postale del Veneto, con agenti della sezione veronese, ha condotto le indaginiPer l’esperto «la pedofilia può avvenire in qualsiasi ambito: sempre più spesso anche su internet»
La polizia postale del Veneto, con agenti della sezione veronese, ha condotto le indaginiPer l’esperto «la pedofilia può avvenire in qualsiasi ambito:  sempre più spesso anche  su internet»
La polizia postale del Veneto, con agenti della sezione veronese, ha condotto le indaginiPer l’esperto «la pedofilia può avvenire in qualsiasi ambito: sempre più spesso anche su internet»

Comportamenti strani. E soprattutto messaggi inquietanti scambiati sul web con un perfetto sconosciuto. È cominciato tutto da una famiglia veronese, con il padre preoccupato per il figlio. E la vicenda si è conclusa con l’arresto di un uomo che in casa aveva migliaia di immagini e video a contenuto pedopornografico.

I primi accertamenti hanno ricostruito le condotte illegali indirizzate alla vittima a partire dai tentativi di adescarla con una falsa identità. In seguito, anche attraverso lo sviluppo delle tracce informatiche, è stato individuato il probabile interlocutore: si trattava di un uomo residente in provincia di Como. Dopo le indagini condotte da personale della Polizia postale e delle comunicazioni «Veneto» con agenti della sezione di Verona e della Polizia postale e delle comunicazioni «Lombardia», la polizia di Venezia ha provveduto a perquisire l’abitazione dell’uomo. Durante il controllo, sono state rinvenute migliaia tra immagini e video di contenuto pedopornografico e il sospetto è stato arrestato in flagranza. Inoltre, è stato trovato un secondo falso profilo attraverso il quale l’arrestato si fingeva minorenne al fine di adescare adolescenti.

LOTTA AGLI ATTACCHI INFORMATICI. Intanto è stato siglato un protocollo tra il Compartimento polizia postale e delle Comunicazioni Veneto e Yarix, azienda di cyber security trevigiana. L’Accordo ha lo scopo di sviluppare collaborazioni, condividere procedure e informazioni utili, «nonché realizzare tecnologie», spiega la Polizia, «così da poter aumentare la capacità di contrasto e prevenzione dei reati e dei crimini informatici, di estrema rilevanza nell’attuale contesto socio-politico che richiede costante attenzione ai fenomeni del cyber crime e del cyber terrorismo». Una collaborazione che partirà dalla condivisione di informazioni utili a prevenire attacchi o che possano pregiudicare la sicurezza delle infrastrutture informatiche. RI.VER.

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