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Parcheggio Capuleti
rinvio verso Natale

Lungadige Capuleti: nel sottosuolo è stato costruito un parcheggio FOTO MARCHIORI
Lungadige Capuleti: nel sottosuolo è stato costruito un parcheggio FOTO MARCHIORI
Lungadige Capuleti: nel sottosuolo è stato costruito un parcheggio FOTO MARCHIORI
Lungadige Capuleti: nel sottosuolo è stato costruito un parcheggio FOTO MARCHIORI

Lungadige Capuleti, ultima chiamata. Si era detto per ottobre. Invece la strada che sbocca vicino a ponte Aleardi, occupata da otto anni dal cantiere del parcheggio sotterraneo pertinenziale, riaprirà al traffico «per Natale».

Una «strenna» sudatissima, dopo tanta attesa, che però stavolta l’assessore comunale alla viabilità Marco Ambrosini promette essere reale: «Lo slittamento dei tempi è stato dovuto alla richiesta aggiuntiva del Comune di un tratto di pista ciclabile in fianco alla carreggiata. L’azienda ha quindi proceduto a costruire questa opera migliorativa».

«Era già possibile riaprire il lungadige alle auto», rivela Ambrosini. «Ma sui marciapiedi sarebbe rimasto comunque il cantiere della ciclabile. Perciò abbiamo preferito togliere i blocchi una volta che l’intervento sarà completamente concluso».

Lungadige Capuleti, come ricordato, è “ostaggio“ dei lavori dall’inverno del 2008: a pieno titolo uno dei cantieri infiniti della città. Il primo stop è stato causato dal ritrovamento, nel profondo scavo vicino all’Adige, di un lungo tratto delle mura scaligere (2011), fatto di ciottoli di fiume frammisti a mattoni rossi. Poi, nel 2014, l'operazione immobiliare è passata di mano dall'impresa Cangrande alla Viberto srl, e pure questo ha rallentato un po’ l’avanzamento.

Il parcheggio interrato, strutturato su tre piani con 217 posti auto totali, è terminato da tempo. Un centinaio di posti è stato già comprato da un'azienda privata che ha sede nelle vicinanze. Resta una cinquantina di stalli ancora da vendere. Ingresso e uscita sono entrambi su via Franceschine.

In superficie arriveranno due corsie separate di pista ciclabile, una per senso di marcia. Poi uno spazio pedonale rifinito in pietra, aiuole verdi, e un percorso didattico con cinque tabelloni redatti dalla Soprintendenza sulle mura di Verona e sul tratto trecentesco rinvenuto in quel punto.

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