Ondata di gente su Verona. Mobilità a rischio. Aggiungici i cantieri stradali, per lavori necessari, ma con logico impatto sulla circolazione di auto, autobus, pullman, moto, biciclette, pedoni. Così il Comune corre ai ripari. Decollano l’estate, il 94° Festival lirico in Arena - stasera Aida, terza di 46 recite operistiche a cui si aggiungerà il balletto di Roberto Bolle - e la stagione dei concerti rock e pop pure in Arena (45 serate). Quindi decine di migliaia di turisti e spettatori giungono ogni giorno in città in pullman, in automobile o in treno.
Sono un paio di milioni di turisti ogni anno, che si aggiungono ai circa 260mila veronesi. Bene per l’economia della città, ma impatto rilevante sul traffico. Su corso Milano - provenienza dal lago di Garda - su viale Venezia (da Verona est) o su corso Porta Nuova, strade urbane iperintasate; poi sull’asse Valpolicella-Borgo Trento-Veronetta, e dal parcheggio Centro all’ex gasometro verso piazza Bra. Queste le direttrici maggiormente intasate. Servono rimedi.
Ma è su quest’ultimo tratto, dall’ex gasometro alla Bra (Arena, Gran Guardia), che l’Amministrazione si concentra. «Centinaia di migliaia di persone arrivano in pullman o in auto al parcheggio Centro e poi vanno in piazza Bra, passando sul ponte Aleardi e in via Pallone, dove però devono compiere uno slalom fra le auto parcheggiate lungo le mura o la strada e quelle circolanti. Confusione, pericolo. E un brutto biglietto da visita», dice Francesco Saverio Spangaro, consigliere comunale della Lista Tosi e presidente della commissione sulle politiche per la mobilità.
Inoltre, come rileva lo stesso Spangaro, «la pista ciclabile che passa sul ponte Aleardi e poi prosegue su via Pallone, in direzione piazza Bra, si interrompe all’interserzione con stradone Maffei, all’altezza del semaforo, e anche questo crea disagi alla circolazione. In generale, in questo tratto di strada, uno dei principali approdi al centro, la situazione non è più presentabile e dobbiamo trovare un rimedio, che studieremo con una mozione di indirizzo».
Ma che cosa si potrebbe fare? «Oltre a risolvere il problema della pista ciclabile», precisa ancora il consigliere Spangaro, «bisogna guadagnare spazio all’incrocio con stradone Maffei. E poi rendere più presentabile la zona fra le mura di via Pallone, dove ci sono gli stalli di sosta, i marciapiedi e la strada, affinché quanti transitano a piedi possa muoversi in maniera più ordinata».
Sul fronte dei permessi temporanei serali (massimo 150 a sera) per la Zona a traffico limitato, intanto si profila la possibilità di allungare l’orario serale entro cui le auto possono passare. «Ora è fino alle 23», dice Spangaro, «ma visto che sono pochi quelli che chiedono di entrare, e che le 23 non è tardi, soprattutto d’estate, si potrebbe andare oltre, per rendere più appetibile questa possibilità».