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Manifestazione sindacale

Officine ferroviarie
Protesta contro
il «no» agli indiani

La protesta dei lavoratori davanti alla prefettura (foto Marchiori)
La protesta dei lavoratori davanti alla prefettura (foto Marchiori)
La protesta dei lavoratori davanti alla prefettura (foto Marchiori)
La protesta dei lavoratori davanti alla prefettura (foto Marchiori)

I lavoratori delle Officine Ferroviarie Veronesi hanno scioperato oggi a Verona dando vita ad una manifestazione di protesta contro la decisione del Ministero dello Sviluppo economico di bocciare la proposta di acquisto avanzata dal gruppo indiano Ruia. Una decisione definita «paradossale e illogica» dai rappresentanti delle sigle dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil, i quali hanno incontrato il Prefetto, Salvatore Mulas, assieme a una delegazione di operai. «Respingere l’unica proposta presentata al Ministero non ha senso - ha detto il segretario Fim-Cisl Veneto, Massimiliano Nobis - Questa decisione lascia in ginocchio 110 lavoratori e le loro famiglie, quando invece intravedevano la possibilità di una ripresa per l’azienda, con opportunità di sviluppo fino a 200 occupati». «L’offerta di Ruia - ha aggiunto il segretario generale della Fiom-Cgil, Stefano Zantedeschi - consentiva l’ultima possibilità di far ripartire questo gioiello dell’industria veronese e il destino adesso è nelle mani del Tribunale di Verona». «Domani - ha continuato - ci sarà la sentenza che prenderà atto delle decisioni del Ministero e decreterà il fallimento». «Tutto questo dopo mesi di trattative, a due giorni dalla scadenza arriva un responso negativo preclude ogni possibilità di ripresa, sia pure debole e graduale» ha concluso Zantedeschi. Sulla vicenda delle Ofv è intervenuto anche il senatore e segretario veronese della Lega Nord, Paolo Tosato. «Il ministro dello sviluppo economico, Calenda, intervenga urgentemente - ha chiesto - per bloccare il fallimento delle Officine Ferroviarie Veronesi. Risulta incomprensibile la decisione del Mise di considerare irricevibile l’unica offerta presentata per evitare il fallimento di Ofv. Le lunghe trattative non lasciavano trasparire minimamente l’esito di quella che appare una decisione assurda e sconsiderata».

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