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In una farmacia del centro

«Non vi do la pillola
del giorno dopo»
E chiamano l’Arma

Intervengono i carabinieri per garantire l’acquisto del farmaco
Intervengono i carabinieri per garantire l’acquisto del farmaco
Intervengono i carabinieri per garantire l’acquisto del farmaco
Intervengono i carabinieri per garantire l’acquisto del farmaco

Quando l’altro ieri mattina la coppia di giovani turisti s’è presentata in una farmacia del centro per chiedere la «pillola del giorno dopo», tutto si aspettava, ma non di dover chiamare i carabinieri per farsi dare il farmaco che la legge prevede sia venduto anche senza ricetta a persone maggiorenni.

Una farmacista, secondo il racconto, si sarebbe rifiutata di vendere la pillola del giorno dopo alla coppia, che si è rivolta alla ginecologa Elisabetta Canitano dell'associazione Vita di donna che segue via web chi ha bisogno ovunque si trovi in Italia se gli viene negato l’acquisto della pillola piuttosto che se ha bisogno di consulenze di qualsiasi genere legate alla sua specialità medica.

I due visto il diniego hanno chiamato i carabinieri ma prima che arrivassero, la farmacista ha venduto il farmaco. Il ragazzo ha aspettato l'arrivo delle forze dell'ordine per spiegare l'accaduto.

«Si tratta di due ragazzi, lui italiano e lei tedesca», spiega la dottoressa, «la prima farmacista aveva subito disposto la vendita, è stata la collega a bloccarla. Poi ha fatto terrorismo dicendo che potevano andare incontro a gravi emorragie. Ho chiamato i carabinieri che sono stati gentilissimi, nel frattempo ho tentato di contattare la farmacista al fisso e non mi ha risposto e neanche ha voluto accettare di parlarmi attraverso il cellulare del ragazzo. Quando la farmacista ha visto che i due ragazzi erano fuori in attesa li ha richiamati dentro, intuendo che sarebbero stati guai e ha venduto il farmaco: poteva essere denunciata, visto che trasgrediva a una legge».

La contraccezione di emergenza ha avuto vita dura in Italia, ma l’Aifa, Agenzia per il farmaco, ha pubblicato l’8 maggio dello scorso anno sulla Gazzetta Ufficiale la delibera che offre la possibilità alle donne di età superiore ai 18 anni di ottenere direttamente in farmacia senza ricetta medica la cosiddetta pillola del giorno dopo, in particolare la ellaOne, con maggiore efficacia se usata nelle prime 24 ore dal rapporto non protetto.

«Ogni giorno vengo contattata da persone che si trovano in situazioni analoghe a queste. Non esiste obiezione, è la legge a dire che il farmaco deve essere venduto. Non è vero che provoca emorragie, non si deve fare terrorismo. Le leggi vanno applicate, non discusse. Da anni mi batto per questo», dice la ginecologa Canitano.

Replica la vicepresidente di Federfarma Arianna Capri: «Per un tipo di pillola non c’è bisogno di ricetta, ma il farmacista ha l’obbligo di verificare se davanti ha una persona maggiorenne e se ha in casa il prodotto. Altrettanto il farmacista, e non un commesso, ha l’obbligo di informare la persona di rischi ed effetti, deve esprimere il proprio parere», spiega Capri, «quindi vendere la pillola come dice la legge».

Alessandra Vaccari

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