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«Non ci sono alloggi,
i privati non danno
alcuna disponibilità»

Mario Faccioli
Mario Faccioli
Mario Faccioli
Mario Faccioli

Comune più grande della provincia dopo Verona, Villafranca è tra gli enti locali che non hanno comunicato entro marzo alla Prefettura l’intenzione o meno di aderire allo Sprar. Quindi sarà applicato il sistema di accoglienza cooperative-privati.

Il confronto sul da farsi si era arenato in maggioranza: una parte preferiva gestire direttamente - anziché «subirla» - l’accoglienza dei 98 richiedenti assegnati sul calcolo del 3 per mille (44 sono già nel capoluogo e nelle frazioni gestiti da cooperative); un’altra parte poneva invece dubbi sui costi dello Sprar per il bilancio comunale: circa 60mila euro l’anno, oltre l’onere di reperire alloggi.

Ora il sindaco Mario Faccioli, a capo di una coalizione di centrodestra, attribuisce la mancata comunicazione in Prefettura proprio alla questione degli alloggi: «Se non ho appartamenti a disposizione non posso predisporre un progetto di accoglienza», spiega. «E non ho trovato un cittadino disponibile. Stiamo sondando. Non ho la certezza di poter accogliere queste persone, quindi non posso procedere con bandi e programmi. Anche avendo un progetto, dove le sistemo?».

Nei mesi scorsi è stata tentata anche la carta del corridoio umanitario sulla scorta dell’esperienza della comunità di Sant’Egidio: strada impercorribile perché il Comune avrebbe dovuto accollarsi l’onere totale dell’accoglienza. Ora si concretizza il timore di parte della maggioranza: «subire» l’accoglienza secondo la forma privata contro la quale Faccioli polemizza ancora: «Io non ho cittadini che mettono a disposizione alloggi, se poi ci saranno per i privati vedremo».

Nei mesi scorsi sul tema aveva scritto in Prefettura criticando appunto privati e cooperative che «si rendono disponibili all’accoglienza e alla collaborazione solo a fronte di un potenziale reddito» e puntando il dito su una modalità che non coinvolgeva il Comune. Sta di fatto però che Villafranca non ha notificato alcuna decisione alla Prefettura, ritenendo inoltre che non ci fosse urgenza: «Anche decidessimo per lo Sprar ci sarà tempo fino a luglio per redigere il progetto. In ogni caso ci faremo trovare pronti», aveva detto il consigliere Adriano Cordioli (capogruppo Pdl) a marzo. Ma a quanto pare per la Prefettura la scadenza di marzo era tassativa. M.V.A.

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