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Non è previsto
un centro profughi
a Ponte Crencano

Non ci sarà alcun nuovo centro di accoglienza straordinaria in via Failoni. L’ipotesi era circolata nei giorni scorsi e a preoccuparsi erano stati i residenti del quartiere a ridosso dell’ospedale di Borgo Trento e, in particolare, gli abitanti del rione a sud di via Mameli. La richiesta di chiarimenti in merito ad un nuovo progetto di accoglienza era giunta sul tavolo del presidente della seconda circoscrizione Filippo Grigolini, candidato sindaco per il Popolo della Famiglia, e da qui riportata in Prefettura che ha smentito l’esistenza di un qualsiasi progetto: «Ad oggi, non c’è alcuna notizia in merito alla realizzazione di un nuovo centro di accoglienza straordinaria in via Failoni». Una precisazione inviata anche al sindaco Tosi dal capo di gabinetto Tortorella.

«Hanno fatto bene», dice Grigolini, «gli abitanti del quartiere di Ponte Crencano ad attivarsi con gli uffici della circoscrizione e, tramite questi, a rivolgersi alla Prefettura. Da parte nostra, vigileremo sempre affinché non si ricreino assurde situazioni, come già accaduto in passato. I profughi aventi diritto», continua, «sono pochi rispetto al totale e vanno accolti in maniera puntuale e rispettosa del dramma che vivono. Dobbiamo permettere un loro ritorno in patria appena possibile od offrire una possibilità di ricostruirsi un futuro attraverso un inserimento nel contesto socio-culturale del paese che gli accoglie». Si stemperano, così, i timori dei residenti per un nuovo centro di accoglienza straordinaria che nell’ipotesi sarebbe stato creato in un condominio di via Failoni. La supposizione era sorta dopo che alcuni cittadini si erano interrogati su recenti interventi di manutenzione allo stabile.

I timori erano rivolti all’avvio un nuovo centro di accoglienza straordinaria, un tipo di sistemazione immaginata per incontrare la mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali. I centri di accoglienza straordinaria sono individuati dalle Prefetture e sono in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere. Il loro affidamento segue le procedure dei contratti pubblici. In ogni caso, si tratta di una locazione temporanea e correlata al trasferimento del richiedente in strutture di seconda accoglienza. M.C.

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