<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«No agli embarghi che ci danneggiano»

Mattia Fantinati con Gennari e Beghin all’incontro dei Cinquestelle
Mattia Fantinati con Gennari e Beghin all’incontro dei Cinquestelle
Mattia Fantinati con Gennari e Beghin all’incontro dei Cinquestelle
Mattia Fantinati con Gennari e Beghin all’incontro dei Cinquestelle

Trattati internazionali che rischiano di svilire i piccoli imprenditori e flussi migratori da gestire con strumenti nuovi e in tempi celeri. Sono i punti principali affrontati ieri mattina nella tappa veronese del tour dedicato alla politica estera messo a punto dal Movimento 5 Stelle.

«Se venissero accettati trattati come Ceta e Ttip non potremmo che peggiorare», mette subito in chiaro il deputato veronese del Movimento, Mattia Fantinati. «Stiamo già subendo un’invasione di prodotti contraffatti che, con gli embarghi che contrastano l’industria italiana rischiano di far scomparire piccole e medie imprese».

«Sono trattati che sviliscono i piccoli imprenditori rispetto alle enormi catene», insiste il candidato sindaco a Verona, Alessando Gennari, facendo luce sulle ripercussioni locali nelle scelte di politica estera. «La nostra città ha una vocazione internazionale, ma gli attori economici sono di fatto sempre gli stessi. Basti pensare a Verona Sud, dove ci sono ormai una ventina di centri attrattivi della grande distribuzione. La nostra proposta è invece di creare dei coordinamenti tra tutte le attività storiche di prossimità per contrastare la battaglia dei prezzi con la qualità: fare quindi emergere dei consorzi delle piccole realtà che animano i quartieri, invece che spingere verso la grande distribuzione». L’eurodeputata dei 5 Stelle, Tiziana Beghin, mette in luce quanto i piccoli non dimensionati, come le nostre eccellenze nella produzione del vino, resterebbero tagliati fuori in un sistema di tipologie di prodotti standardizzati al massimo.

Nella sala di Borgo Roma si è parlato poi anche del più che mai attuale tema della migrazione. «L’arrivo dei profughi, che non sono in quantità così grandi come si tende a fare credere, non può più essere trattato come un caso straordinario, visto che è destinato a ripresentarsi», sottolinea Fantinati. «Per questo va gestito subito, rivedendo il regolamento di Dublino per evitare tensioni nei centri che accolgono i migranti, e aumentando le commissioni di valutazione. Chi arriva non è consapevole del fatto che la sua richiesta di asilo avrà risposta solo dopo due anni. È un lasso di tempo enorme rispetto, ad esempio ai cinque mesi della Francia, che favorisce il lucro delle cooperative sul fenomeno».

Il tour dedicato alla politica estera è partito sabato a Milano e Torino e proseguirà in Italia per tre settimane, per toccare una serie di tematiche che, come spiega il deputato Manlio Di Stefano, responsabile del programma, «sono riassumibili nel concetto di sovranità, ambientale, del suolo e alimentare». E conclude: «A Verona si è scelto di parlare del contrasto ai trattamenti internazionali che non mettono la clausola di salvaguardia dell’ambiente e della salute nelle proposte commerciali».C.BAZZ.

Suggerimenti