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Nel vivo la sfida per l’autonomia Anche per i vantaggi fiscali

Massimo Giorgetti
Massimo Giorgetti
Massimo Giorgetti
Massimo Giorgetti

Il Veneto chiede maggiore autonomia, anche - come conseguenza possibile - dal punto di vista fiscale e della possibilità di fare rimanere sul territorio molto di quanto versato in regione. È uno dei temi del referendum per l’autonomia regionale, per il quale Veneto e Lombardia andranno al voto il prossimo 22 ottobre. Autonomia che, peraltro, le Regioni dovranno comunque contrattare con Roma. E a Verona, in vista del 22 ottobre, parte ancora la mobilitazione per sensibilizzare gli elettori sulla scadenza.

«Autonomia: un’idea per l’Italia che parte dal Nord». Oggi, alle 16, in Gran Guardia, convention nazionale di Idea sul tema «Il referendum per l'autonomia del Veneto è un’occasione storica». Idea è il movimento politico guidato da Gaetano Quagliariello che vanta la presenza, oltre che di numerosi rappresentanti in Parlamento, anche di centinaia di amministratori locali, tra consiglieri regionali, sindaci e rappresentanti delle istituzioni su tutto il territorio nazionale, tra cui il consigliere regionale veronese Stefano Casali. Aprirà Quagliariello, poi Casali, Alfonso Celotto, docente di Diritto costituzionale, e il nuovo sindaco scaligero Federico Sboarina.

E oltre al Comitato Autonomia Veneto, costituitosi a Verona per iniziativa di Paolo Danieli, del circolo L’Officina, che lo presiede, e oltre ai singoli partiti, si muove anche Massimo Giorgetti, di Forza Italia, vicepresidente del Consiglio regionale. «Fin da quando nel lontano 1995 sedevo nei banchi della Giunta regionale ho sempre sostenuto con forza, insieme ai miei colleghi di partito, la battaglia per l’autonomia del Veneto», dice. «Il primissimo atto istituzionale in tal senso», spiega ancora Giorgetti, «è infatti datato 1998 e vedeva come primo firmatario l’allora capogruppo di Alleanza Nazionale, il veronese Paolo Scaravelli, che proprio con quella risoluzione, approvata poi dal Consiglio regionale, si chiedeva che fossero attribuite alla Regione Veneto forme e condizioni particolari di autonomia». Una proposta a cui, allora, votò contro proprio la Lega Nord, che poi sarà invece in prima linea per questa battaglia.

«IL PERCORSO per arrivare al referendum è stato lungo e difficile», prosegue Giorgetti, «ma siamo sempre stati dalla stessa parte. Il decreto firmato dal Governatore Zaia con cui ha indetto il referendum consultivo per il 22 ottobre è la degna conclusione di un percorso portato avanti con serietà e caparbietà dal centrodestra di governo, prima con An e poi con il PdL ed infine con Fi, complementari e sinergici con gli alleati della Lega».

Giorgetti illustra le motivazioni del referendum. «Il Veneto oggi annoverato come una Regione Benchmark, riceve assai meno di quello che invece versa allo Stato, il residuo fiscale che rimarrebbe nelle casse della Regione ammonterebbe a circa 18 miliardi annui e autonomia significherebbe anche maggiori competenze». Per questo, puntualizza, «il Gruppo Regionale di Forza Italia ha già individuato amministratori di ogni Comune veronese a cui forniremo supporto e materiale illustrativo e che mi hanno dato la loro disponibilità ad attivare fin da subito i comitati cittadini per proporre iniziative a sostegno della battaglia referendaria per il Sì. Invito tutti i cittadini a contattare nella propria città i nostri comitati».E.G.

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