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Nassar, stop alle case «È una zona a rischio»

Alcuni fabbricati dell’ex industria chimica Quaker in lungadige Attiraglio: saranno convertiti in edifici residenziali FOTO MARCHIORILa zona del Nassar, a Parona, dove è prevista la lottizzazione della società «Adige Jewels»
Alcuni fabbricati dell’ex industria chimica Quaker in lungadige Attiraglio: saranno convertiti in edifici residenziali FOTO MARCHIORILa zona del Nassar, a Parona, dove è prevista la lottizzazione della società «Adige Jewels»
Alcuni fabbricati dell’ex industria chimica Quaker in lungadige Attiraglio: saranno convertiti in edifici residenziali FOTO MARCHIORILa zona del Nassar, a Parona, dove è prevista la lottizzazione della società «Adige Jewels»
Alcuni fabbricati dell’ex industria chimica Quaker in lungadige Attiraglio: saranno convertiti in edifici residenziali FOTO MARCHIORILa zona del Nassar, a Parona, dove è prevista la lottizzazione della società «Adige Jewels»

Tramonta, per il momento, il contestato piano di lottizzazione in località Nassar, vicino a Parona. La Giunta comunale ha infatti detto no alla richiesta, da parte della società Adige Jewels, con sede a Milano, di prorogare per altri cinque anni il piano urbanistico attuativo «La Ronchesana» lungo l’Adige. Il piano di lottizzazione, che ricade nel Piano d’area Quadrante Europa, di competenza regionale, ha efficacia per dieci anni ed era entrato in vigore il 24 gennaio 2008. La vicenda risale al 2004 come variante 2 al Paqe. La decisione della Giunta, motivata anche dal fatto che parte della lottizzazione si trova in area a rischio di esondazione dell’Adige, è quindi arrivata a due giorni dalla scadenza. Si tratta di un’area di oltre 72mila metri quadrati, suddivisa in un lotto residenziale, «Borgo degli aironi» e «Borgo dei cigni», consistente in 11 gruppi di fabbricati con altezza massima di 11 metri, e un secondo ambito, il «Borgo antico», a destinazione direzionale e commerciale di vicinato suddiviso in due fabbricati, sempre con un’altezza massima di 11 metri. Il 18 dicembre 2017 era stata rilasciata l’autorizzazione a lottizzare e il permesso a costruire relativo alle opere di urbanizzazione. Una settimana prima, i proponenti avevano chiesto a Palazzo Barbieri una proroga del piano attuativo, motivandola con la grave crisi economica che ha inciso in modo pesante sul mercato immobiliare e con la difficoltà a ottenere finanziamenti dalle banche. Inoltre, avevano manifestato la necessità di procedere a una revisione dell’intervento e delle tipologie edilizie previste. Dopo il diniego del Comune l’iter, sempre che questa sia l’intenzione della società milanese, dovrà ripartire da capo. «Essendo un progetto urbanistico che ricade in un piano d’area di competenza regionale», spiega l’assessore all’urbanistica Ilaria Segala, «il Comune può solo intervenire sulla qualità e i criteri dell’intervento e poiché, a oggi, non risulta presentata alcuna comunicazione di inizio lavori, abbiamo ritenuto di non concedere la proroga, atto di nostra competenza, anche perché, nel 2015, è entrato in vigore il Pai, Piano di assetto idrogeologico, e parte della lottizzazione si trova in un’area esondabile: anche per questo il progetto va rivisto. Ora», aggiunge l’assessore, «avremo modo di incidere sulla lottizzazione e di dialogare con la proprietà». La Giunta ha invece dato semaforo verde a un altro piano urbanistico in lungadige Attiraglio, presentato dalla ditta Talete e ricadente sempre nel Paqe. Si tratta di una lottizzazione residenziale di 4.150 metri quadrati con costruzioni da un piano nell’ex area dell’industria chimica Quaker, i cui terreni sono già stata bonificati, accanto a corte Molon. «Abbiamo analizzato l’intervento con attenzione, data la delicatezza ambientale della zona, ma non potevamo fare altrimenti... Certo se fosse possibile spostare altrove l’intervento e dedicare a parco quell’area sarebbe meglio. Ad ogni modo», assicura, «abbiamo chiesto ulteriori interventi di mitigazione ambientale». • E.S.

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