<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Motor Bike record: 167mila in Fiera

Folla negli stand del Motor Bike Expo: anche questa edizione ha ottenuto un grande riscontro di pubblico
Folla negli stand del Motor Bike Expo: anche questa edizione ha ottenuto un grande riscontro di pubblico
Folla negli stand del Motor Bike Expo: anche questa edizione ha ottenuto un grande riscontro di pubblico
Folla negli stand del Motor Bike Expo: anche questa edizione ha ottenuto un grande riscontro di pubblico

Danilo Castellarin Ha chiuso in bellezza Motor Bike Expo, il salone dedicato alla moto che per quattro giorni ha trasformato Veronafiere in palcoscenico mondiale di novità. Il trend positivo di affluenza si è confermato fin dal primo giorno, anticipato quest'anno a giovedì (confermate le quattro giornate anche per il 2019), per arrivare a un'affluenza complessiva che ha toccato le 167mila presenze contro le quasi 160mila del 2017. Motor Bike si conferma dunque una delle rassegne più affollate in Fiera, se si pensa che l’ultima Fieracavalli ha attirato 160mila visitatori e il Vinitaly 128mila (ma il Vinitaly ha anche gli eventi in città). Era un'edizione speciale, che celebrava il decennale, e per questo molte importanti casa costruttrici hanno sceltola nostra città per proporre le novità dell'anno appena iniziato. Fra queste, Harley-Davidson con tutta la gamma che nel 2018 festeggerà i 115 anni di attività con un festival europeo a Praga dal 5 all’8 luglio. Grande afflusso anche nello stand della giapponese Honda che ha proposto il maxi-scooter della gamma Adventure e la grossa Goldwing, nata come roadster negli anni Settanta e poi evoluta in lussuosa turismo, nel 2018 ancora più compatta, snella e leggera. I visitatori si sono soffermati sulla dotazione digitale che comprende lo schermo con Apple Car-Play, controllo di trazione, cambio a sette marce, airbag e walking-mode per le manovre di parcheggio, insomma un apparato tecnologico di una centrale spaziale. Completava l'olimpo giapponese la Honda RCV-213 numero 93 di Marc Marquez, campione del mondo piloti e costruttori MotoGP. Richiamava la memoria sportiva anche la moto esposta nello stand di Targa Florio Motociclistica, che esibiva la MV Agusta tre cilindri di Giacomo Agostini, campione del mondo 500 del 1967, che oggi appartiene alla collezione di Fausto Zanetti, pezzo valutato con cifre a cinque zeri. Per gli amanti del fuoristrada occhi puntati su Ktm, che nel padiglione 7 - dedicato al fuoristrada – era presente con le moto di gamma e con una 450 SX-F con il numero 222: quella del campione del mondo di MX GP Tony Cairoli, nove volte iridato in carriera, un pezzo di storia sportiva. Accanto, l'altra KTM 250 ECX-F iridata dello spagnolo Josep Garcia, campione del mondo Enduro 2017. Per la massa di visitatori, passeggiare fra i padiglioni di Motor Bike Expo è stato come un intraprendere un viaggio intorno al mondo con espositori provenienti da quattro continenti. Soddisfatto anche il veronese Nicola Martini, fra i primi a intuire i gusti del pubblico e le potenzialità della customizzazione con il marchio Mr. Martini e oggi famoso nel mondo. Per Motor Bike Expo e Moto Morini Mr. Martini ha realizzato la Corsaro Speciale, di grande effetto su base Corsaro ZZ 1200. Ruolo importante anche negli accessori, che alimentano un indotto tutt'altro che trascurabile. Con la sicurezza come parola d'ordine. Per Carlo Pettinato della Dainese è fondamentale convincere il motociclista a indossare tutte le protezioni offerte dalla casa, leader dell'abbigliamento sicuro, come la “Collezione 72” esposta in fiera e gli scudi paraschiena che utilizzano la tecnologia ProArmor, oltre alle speciali protezioni per gomiti, spalle, ginocchia. «La sfida», raccontava ieri Pettinato, «è coniugare l'innovazione con il desiderio del motociclista di guidare in libertà di movimenti, e su questo fronte Dainese ha ottenuto ottimi risultati privilegiando i concetti di sicurezza, comodità e design». Ancora una volta la fiera della moto ha dimostrato l'evoluzione dei tempi, il salto epocale del motociclismo. Forse ruvido all'apparenza, ma esigente nella sostanza. Sicuramente molto più di quanto non lo fossero i ragazzi anni ’70 che, pur di uscire di casa, si accontentavano di scooter primitivi e moto raffazzonate, orfane di tecnologia, spesso veloci ma pericolose. Allora le personalizzazioni non si ordinavano nei garage firmati, ma si facevano con un po' di ingegno e fantasia, magari con la bomboletta spray comprata in drogheria. •

Danilo Castellarin

Suggerimenti