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DENUNCIA DEL SINDACATO

Montorio, detenuto
si suicida in cella
Tensione in carcere

Il carcere di Montorio
Il carcere di Montorio
Il carcere di Montorio
Il carcere di Montorio

A meno di un mese dal suicidio di un detenuto nel carcere di Belluno, è ancora in un penitenziario del Nord Est Italia che si registra la scelta di un detenuto di togliersi la vita in cella. E’ accaduto venerdì scorso a Verona, protagonista un detenuto italiano, G.B.: a darne notizia è il sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. Donato Capece, segretario generale del Sappe, commenta: «L’uomo che si è impiccato è di nazionalità italiana, era definitivo, ed era addetto al canile. Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici. Ma il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti. Per queste ragioni un programma di prevenzione del suicidio e l’organizzazione di un servizio d’intervento efficace sono misure utili non solo per i detenuti ma anche per l’intero istituto dove questi vengono implementati».
Al 30 aprile scorso, nel carecere di Montorio erano detenute 466 persone rispetto ai 352 posti letto regolamentari: 50 donne e 302 uomini. 188 erano gli imputati, 277 i condannati ed 1 internato. «Nel 2015 si sono verificati nel carcere scaligero 108 atti di autolesionismo, 23 tentati suicidi sventati in tempo dagli uomini della Polizia Penitenziaria, 1 suicidio, ben 165 colluttazioni e 27 ferimenti, a testimonianza di una costante tensione detentiva», conclude Capece.
 

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