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Mobility Day, circonvallazioni caos

L’«imbuto» di auto che si crea nel grande incrocio di Porta Nuova all’ingresso della «zona rossa» FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORIVisitatori al Museo degli Affreschi alla Tomba di GiuliettaI  laboratori «green» per bambini negli spazi dell’Arsenale
L’«imbuto» di auto che si crea nel grande incrocio di Porta Nuova all’ingresso della «zona rossa» FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORIVisitatori al Museo degli Affreschi alla Tomba di GiuliettaI laboratori «green» per bambini negli spazi dell’Arsenale
L’«imbuto» di auto che si crea nel grande incrocio di Porta Nuova all’ingresso della «zona rossa» FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORIVisitatori al Museo degli Affreschi alla Tomba di GiuliettaI  laboratori «green» per bambini negli spazi dell’Arsenale
L’«imbuto» di auto che si crea nel grande incrocio di Porta Nuova all’ingresso della «zona rossa» FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORIVisitatori al Museo degli Affreschi alla Tomba di GiuliettaI laboratori «green» per bambini negli spazi dell’Arsenale

Chi ha paura dei divieti? Il traffico del secondo Mobility day della stagione non è molto diverso da quello di una domenica senza divieti. Al netto dei trasgressori, anti automobilisti hanno giocato la carta delle deroghe contemplate dal regolamento delle domeniche senz'auto: «sono un residente», «devo andare a lavorare», «vado al parcheggio» è il ritornello ripetuto ai vigili urbani che presidiano il perimetro interdetto alla circolazione. Complessivamente, però, Verona regge bene l'urto del Mobility day. È sotto controllo la maggior parte dei punti di ingresso alla Ztl allargata. I cittadini sono già abituati a percorrere a piedi molte zone che ieri erano off limits. «A me non verrebbe mai in mente di parcheggiare dentro l'ansa dell'Adige» spiega Camilla Zinelli, che arriva da Valdonega in scooter omologato Euro 4 (dunque regolare) ma preferisce lasciarlo in uno degli stalli alla fine di via IV Novembre. Le fanno eco i coniugi Gianni e Cristina Morandin, di San Michele, attraversando ponte Navi a piedi. «Andiamo spesso a messa a San Fermo ma l'auto la lasciamo a Veronetta, dove troviamo posto. Per noi la Ztl inizia dove iniziano i ponti». Come sempre il nodo rimane il varco all'altezza di Porta Nuova: due transenne e un nastro bianco e rosso, da cui passa un veicolo alla volta, ben presto si trasformano in un imbuto dove confluiscono tutti i veicoli provenienti, fra le altre, dall'autostrada e dalla tangenziale sud diretti ai parcheggi del tribunale e di piazza Cittadella. Così è coda e giungla di clacson dalle dieci del mattino a fine giornata, una coda che si estende lungo le circonvallazioni. Il via libera senza restrizioni è solo per i mezzi elettrici, alimentati a Gpl o metano e agli ibridi, purché utilizzino in marcia la fonte pulita. Per il resto, durante il Mobility day il divieto di circolazione vale per tutti i veicoli diesel e benzina al di sotto della soglia Euro 3. Ma i controlli non sembrano stringenti. Nell’area rossa, per gli irregolari scatterà una sanzione di 150 euro. «Quel punto di accesso è problematico» conferma l'assessore all'Urbanistica Ilaria Segala. «Mi era venuto in mente di mettere cartelli lungo le direttrici che conducono alla circonvallazione, come una sorta di alert sul Mobility day in corso per fare in modo che gli automobilisti cerchino strade alternative. Ma è un'idea tutta da studiare. Purtroppo dobbiamo fare con le forze che abbiamo». «Bisognerebbe utilizzare di più il parcheggio scambiatore della fiera da dove partono navette gratuite per il centro» dice l'assessore alla viabilità Luca Zanotto. «Far diventare la porta una grande rotonda, per cui chi ha diritto entra e tutti gli altri vengono dirottati in Fiera, senza soluzione di continuità». •

L.PER.

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