Si sfogò al telefono con l’ex moglie Stefania Occhipinti e in quell’occasione pronunciò una frase nei confronti delle sorelle Nadia e Laura. «Porterò a termine ciò che ho iniziato nel 1991 cioè ammazzerò le mie sorelle», disse Pietro Maso chiudendo la telefonata. E quella frase per lui si trasformò nell’accusa di minaccia grave.
Accusa che ieri è caduta: il giudice di Milano Guido Salvini ha derubricato il reato in minaccia semplice e lo ha quindi assolto «perchè il fatto non è più previsto dalla legge come reato». Rappresenta solo un illecito civile.