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L'INCIDENTE DI PASTRENGO

Muore a 24 ore
dallo scontro,
donati gli organi

La  Stradale durante i rilievi di un incidente (Archivio)
La Stradale durante i rilievi di un incidente (Archivio)
La  Stradale durante i rilievi di un incidente (Archivio)
La Stradale durante i rilievi di un incidente (Archivio)

Le sue condizioni erano sembrate subito disperate. Mattia Mazzi, 35 anni, idraulico di Valeggio sul Mincio è deceduto ieri pomeriggio al polo Confortini dove era stato ricoverato lunedì pomeriggio dopo un incidente stradale che non gli aveva lasciato scampo. Erano circa le 17.30 quando l’uomo che viaggiava su un Fiat Fiorino in località Monte Taià a Pastrengo, viaggiando in direzione del paese s’è scontrato con un bilico che invece saliva da quella strada, la Provinciale 31.
Secondo la ricostruzione della polizia Stradale di Bardolino che ha effettuato i rilievi, lo scontro è stato frontale, ma la dinamica è ancora al vaglio. Il Fiorino è stato prima schiacciato dal camion, quindi sbalzato fuori strada. Sono stati i vigili del fuoco ad estrarre il conducente del furgoncino e ad affidarlo ai sanitari di Verona Emergenza che l’hanno poi portato in eliambulanza a Borgo Trento. Che non ci fossero grandi speranze è apparso subito drammaticamente chiaro.
E ieri, dopo la dichiarazione della morte encefalica, i familiari del giovane uomo hanno autorizzato il prelievo degli organi. Mattia era sposato con Alessandra e da 14 anni portava avanti la piccola impresa artigiana di famiglia che aveva fondato il padre, che poi era deceduto per un infarto. Proprio poche ore prima, Mazzi era stato dal gommista per il cambio degli pneumatici, lo aveva accompagnato mamma Patrizia. Poi Mattia l’aveva salutata per andare a svolgere un lavoro a Pastrengo dove ha trovato la morte. I funerali dell’artigiano non sono ancora stati fissati

Alessandra Vaccari

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