Colto da malore mentre corre. Il caso lo fa incontrare con due persone, un amico e uno sconosciuto che diventano i suoi salvatori. Nell’alba di una mattina di metà febbraio un uomo esanime è disteso a terra. Altri due, accanto a lui, si alternano spingendo con forza le mani sul suo torace. Uno è vestito con abiti da lavoro; l’altro è in tenuta sportiva e scarpe da running: quello a terra è il suo amico e compagno di allenamenti. Si è sentito male pochi minuti prima: ha portato la mano al petto ed è caduto a terra. In una strada poco fuori il centro di Dossobuono sono da poco passate le sei e il massaggio cardiaco prosegue: cento colpi in un minuto, poi i due si danno il cambio.
Sembrano soccorritori esperti, invece con l’emergenza sanitaria non hanno nulla a che fare. Si sono affidati completamente a un infermiere della sala operativa del 118 e, a distanza, sono diventati le sue mani. Un colpo dopo l’altro, un turno di massaggio dopo l’altro, per garantire un minimo di battito cardiaco. Fino all’arrivo dell’ambulanza con gli specialisti della rianimazione.