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«Macché affronto al Duca, ora c’è pari dignità per tutti»

Valerio Corradi
Valerio Corradi
Valerio Corradi
Valerio Corradi

«L’estrazione è il metodo più democratico per non fare favoritismi, perché per noi tutte le maschere meritano rispetto». Così replica Valerio Corradi, presidente del comitato del Bacanal del Gnoco, alle rimostranze espresse dal Duca della Pignatta, che ha abbandonato la sfilata del Venerdì Gnocolar all’altezza di Castelvecchio, per protesta contro l’assegnazione del 44esimo posto nel corteo.

Secondo il comitato della maschera di Santo Stefano, da sempre partita all’inizio della sfilata, subito dopo il Papà del Gnoco, essendo la seconda maschera più antica della città, essere relegati a metà corteo era stata una mancanza di rispetto, che in più aveva impedito di portare la tradizionale carrozza perché gli animali si sarebbero potuti imbizzarrire per via del rumore, essendo tra due carri. Rammarico che era stato espresso anche dal comitato del Simeon de l’Isolo, altra maschera storica della città, partito tra gli ultimi.

«Abbandonare la sfilata è irriguardoso verso i veronesi», replica invece Corradi, «in tanti ci hanno chiesto di poter partire tra i primi per varie esigenze, tutte comprensibili, come il fatto di avere bambini piccoli, oppure tanti chilometri da fare per tornare a casa. Per non fare favoritismi abbiamo scelto l’estrazione a sorte e così faremo nei prossimi anni, almeno finché io sarò presidente. Qui non ci sono nobili o dignitari, i comitati meritano tutti uguale rispetto», prosegue Corradi, «sicuramente i comitati storici hanno una lunga tradizione carnevalesca, ma gli altri non valgono meno. Ci sono persone che lavorano mesi, sacrificando il loro tempo libero, per realizzare i carri. Alcuni comitati sono sempre partiti per ultimi e quest’anno per la prima volta hanno potuto occupare i primi posti, mi sembra una scelta democratica». Un’alternanza decisa dal fato, quindi, per scongiurare favoritismi.

«Noi vogliamo dare spazio a chi fa il carnevale, non alle polemiche», conclude Corradi, «chi non accetta l’organizzazione può anche non partecipare, è una sua scelta. Non ci sono maschere più importanti di altre, Verona ha oltre venti comitati, non esistono solo i sette storici, e tutti hanno pari dignità». E.I.

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