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Ma sugli ospedali
di comunità
c’è ancora silenzio

Istituto Assistenza Anziani, residenza al Parco
Istituto Assistenza Anziani, residenza al Parco
Istituto Assistenza Anziani, residenza al Parco
Istituto Assistenza Anziani, residenza al Parco

Una boccata d'ossigeno per le case di riposo potrebbe essere rappresentata dagli ospedali di comunità, strutture intermedie destinate ad accogliere il paziente una volta superata la fase acuta in ospedale.

Ma che, come denunciato più volte, sono ancora ferme al palo. «L'auspicio è che si possa arrivare il più presto possibile all'apertura degli ospedali di comunità, perché potrebbero portare risposte di sollievo alle famiglie», spiega la presidente dell'Istituto Assistenza Anziani Anna Maria Leone.

«Al momento noi abbiamo ricevuto il riconoscimento e siamo in attesa dell'ultimo passaggio relativo all'accreditamento».

Nel territorio dell'Ulss 20 queste strutture di ricovero intermedie garantiranno, al loro avvio, 82 posti letto: 26 posti all'Istituto Assistenza Anziani, 28 posti al Centro Le Betulle e 28 posti nell'unità per la riabilitazione Pia Opera Ceccarelli.

Le strutture hanno già svuotato i posti, pronte a fornire il nuovo servizio, ma sono ancora bloccate in attesa del via libera della Regione, che tarda ad arrivare. Proprio per questo in marzo il sindaco Flavio Tosi aveva scritto una lettera al presidente della Regione Luca Zaia e dell'assessore veneto alla Sanità Luca Coletto, nella quale li diffidava a «voler disporre la pronta adozione dei necessari provvedimenti finalizzati all'attivazione dei posti letto negli ospedali di comunità». Diffida caduta nel vuoto, almeno per il momento. M.Tr.

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