Cinzia Bonfrisco, senatrice eletta nel Pdl e attualmente del gruppo misto di Palazzo Madama, benedice la candidatura di Federico Sboarina, ma invita i «ragazzi» di Battiti ad avvalersi dell’esperienza di Massimo Ferro e della collaborazione del consigliere regionale Stefano Casali.
«Vedo la possibilità di un ricambio generazionale, grazie a ragazzi che hanno dimostrato capacità amministrativa e di avere a cuore la città, mentre la vecchia politica si è attardata con strumenti superati».
Si riferisce ad Alberto Giorgetti e alla lettera a Berlusconi di esponenti di Forza Italia?
Tutto è legittimo, ma la politica non ha bisogno di personalismi... le epoche cambiano. Qui c’è una vera novità, per questo auspico che questi ragazzi abbiano l’appoggio di tutti perché sono sicura che non deluderanno i veronesi. Inoltre, Massimo Ferro ha generosamente messo a disposizione la sua storia personale e la sua figura di imprenditore e questo è un segno di vitalità di una città che è più avanti della politica. L’esperienza di Ferro e la determinazione di Sboarina, dei ragazzi di Battiti e di Stefano Casali sono due grandi valori da coltivare.
Giorgetti la ritiene però più una scelta dall’alto più che frutto del territorio...
Salvini e Meloni hanno capito per tempo che ci sono forze fresche da valorizzare, e poi va sottolineato che a Verona i candidati c’erano, non c’era bisogno di alchimie da vecchi partiti.
Casali sta facendo i passi giusti anche in Regione, può riportare Verona sul tavolo delle grandi scelte, dove è stata penalizzata da diatribe personali nella Lega.
E lei, senatrice, che farà?
Io farò la mia parte, sono a disposizione della città. Sono convinta che, a livello nazionale, Verona può davvero diventare un laboratorio politico del futuro centrodestra.