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Lotta alle aggressioni sui bus «Tanti casi ma poche denunce»

Bus dell’Atv nella Bassa presi di mira dalle baby gangAlcuni Rangers, le guardie giurate messe a disposizione da Atv per la sicurezza sulle linee Atv
Bus dell’Atv nella Bassa presi di mira dalle baby gangAlcuni Rangers, le guardie giurate messe a disposizione da Atv per la sicurezza sulle linee Atv
Bus dell’Atv nella Bassa presi di mira dalle baby gangAlcuni Rangers, le guardie giurate messe a disposizione da Atv per la sicurezza sulle linee Atv
Bus dell’Atv nella Bassa presi di mira dalle baby gangAlcuni Rangers, le guardie giurate messe a disposizione da Atv per la sicurezza sulle linee Atv

Incontri a cadenza trimestrale per monitorare il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei conducenti degli autobus urbani ed extraurbani, e contrastarlo. Questo si è deciso ieri, al termine del tavolo istituzionale in prefettura, che ha visto presenti il viceprefetto Angelo Sidoti, il direttore dell’Atv Stefano Zaninelli e tutti i rappresentanti delle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Sul Ct e Ugl. Il confronto si era reso necessario dopo alcuni violenti episodi accaduti nelle scorse settimane. Quattro aggressioni, in particolare, avvenute tutte sulla linea 144 che collega Verona a Legnago, ad opera di una baby gang formata da ragazzini insensibili a qualsiasi richiamo e alle regole del vivere civile, che se la sono presa con gli autisti, «colpevoli» di aver chiesto loro di mostrare il biglietto. L’aspetto che è emerso con più evidenza dall’incontro è la necessità di tenere monitorato il fenomeno per poterlo arginare. «Una decisione può nascere soltanto da un’analisi dei dati e delle segnalazioni, che al momento sono poche, modeste», ha spiegato il viceprefetto. «In relazione a queste segnalazioni, ci sono state attività preventive e anche repressive: le forze dell’ordine sono state attente e immediate», ha aggiunto Sidoti. «Oggi con le organizzazioni sindacali e con l’azienda abbiamo innanzitutto concordato che ci saranno delle riunioni periodiche, trimestrali, per verificare l’andamento del fenomeno. Ma ciò può avvenire solo sulla base delle segnalazioni di questi episodi. A quel punto valuteremo quali strumenti mettere in campo, come la videosorveglianza o l’allarme che arriva alla centrale operativa». E di videosorveglianza parla anche il direttore Zaninelli. «Abbiamo telecamere installate su tutti i mezzi urbani e stiamo finendo di implementarle anche su quelli extraurbani», ha fatto sapere Zaninelli. «Faremo un potenziamento anche del personale di verifica e di controllo per riuscire ad arginare questo fenomeno, che non è così allarmante come sembra, ma sicuramente va tenuto sotto controllo». All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti sindacali: Mario Lumastro (Filt Cgil), Luca Dal Dosso (Fit Cisl), Flavio Bragantini (Uil Trasporti), Alfio Stefano Pennisi (Ugl), Giuseppe Antolini (Sul Ct). «Già il fatto di trovarsi ogni tre mesi in prefettura è un grande risultato», ha commentato Lumastro. «Noi ci impegneremo a segnalare tutti gli episodi». Anche perché, come ha spiegato Dal Dosso, «così si potranno individuare le zone e gli orari in cui incidere maggiormente. In base ai periodi, infatti, cambia anche la nostra utenza». «Avevamo avvertito che la mansione di controllo visivo dei biglietti a bordo avrebbe causato problemi di sicurezza agli autisti, che ora infatti hanno paura», ha osservato Pennisi (Ugl). «Ma l’incontro è stato proficuo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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