Per quanto riguarda i vaccini, che contro il morbillo sono offerti gratuitamente a tutti, in Italia siamo lontani dalla soglia di sicurezza del 95 per cento necessaria per impedire la diffusione del virus. La copertura media a 24 mesi di vita è dell’85,3, mentre è un po’ più alta nella nostra regione: nella coorte dei nati nel 2014 è dell’89,2, con un incremento di due punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Il morbillo porta delle complicanze gravi come la polmonite, in un caso ogni cento e con una mortalità del 15 per cento, o l’encefalite in un caso ogni mille.
La malattia o le sue complicanze causano uno-due decessi ogni mille persone colpite.
Siamo di fronte a una malattia infettiva molto contagiosa: per ogni caso di morbillo si registrano dai 15 ai 17 casi secondari. Il virus si trasmette per via aerea e ciò rende difficile prendere precauzioni e la sua eliminazione non è semplice. Eppure il morbillo viene trasmesso solo nell’uomo, quindi potrebbe essere debellato, come il vaiolo.
Il rapporto del progetto Asset (Action plan in science in society in epidemics and total pandemics) finanziato dall’Ue e presentato al Parlamento di Bruxelles rivela anche che i cittadini italiani sono «i meno soddisfatti in Europa» per le informazioni sanitarie in caso di epidemie come il morbillo.
Solo il 12 per cento degli intervistati ha affermato di essere stati ben informati dalle istituzioni pubbliche, contro una media del 29 complessiva degli 8 paesi coinvolti dal progetto (oltre all’Italia, Bulgaria, Danimarca, Francia, Irlanda, Romania, Norvegia e Svizzera).