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Liste e «diktat romani» scintille tra i candidati

Patrizia Bisinella e Federico Sboarina sul palco del Nuovo durante il dibattito FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella e Federico Sboarina sul palco del Nuovo durante il dibattito FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella e Federico Sboarina sul palco del Nuovo durante il dibattito FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella e Federico Sboarina sul palco del Nuovo durante il dibattito FOTO MARCHIORI

A fornire lo spunto per l’ultima polemica è il «regalo» di compleanno per Patrizia Bisinella. Una ricorrenza che la candidata del fronte tosiano spera di festeggiare vincendo il ballottaggio. Il confronto tra i due sfidanti va in scena al Teatro Nuovo. Ad organizzarlo è il Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali. «Proprio domenica compirò gli anni», dice la candidata per stemperare le ultime battute polemiche. Federico Sboarina, candidato della coalizione di centrodestra, prende la palla al balzo: «Domenica ti farò un regalo, ma di sicuro non ti regalerò la città». Gli organizzatori del dibattito, introdotto da Giancarlo Franchini e Vincenzo Scaduto e moderato dal giornalista Massimo Mamoli, invitano al fair play, consegna che i contendenti rispettano, al netto di qualche scaramuccia. «Di aggressività ce n’è stata abbastanza in questa campagna, con tanto di striscioni contro la mia persona che nessuno dalla parte avversa ha stigmatizzato» sottolinea la senatrice. Le replica Sboarina: «Io sono stato dipinto come un razzista, mentre sono uno che ha sempre fatto volontariato, ma», aggiunge poi, «non ho problemi a dirmi contrario allo Ius soli che incentiva l’invasione di poveretti, utile solo ad arricchire poche cooperative».

La Bisinella rispedisce al mittente le osservazioni, registrate, dell’ex sindaco Michela Sironi poco lusinghiere nei confronti di entrambi gli schieramenti. «Non siamo un’accozzaglia, con me», esclama, «c’è un raggruppamento di forze civiche, mentre dall’altra parte ci sono partiti tradizionali, con Salvini che continua a venire qui da Milano... Ma io non devo rispondere ai diktat di leader nazionali». Parole che fanno arrabbiare Sboarina: «Mi dà fastidio quando mi fanno passare da stupido. Se sarò sindaco, le decisioni le prenderò io, nessuno mi imporrà le sue decisioni né da Roma né da Milano e l’unico diktat che ho visto finora è quello del responsabile degli enti locali del Pd, Ricci, che ha detto di votare per i miei avversari...». In sala viene proiettato anche un intervento dell’ex sindaco Paolo Zanotto che lamenta la scarsa incidenza del tema lavoro nel dibattito elettorale. «Continueremo, come si è fatto negli ultimi anni», assicura Patrizia Bisinella, «a favorire l’insediamento di imprese internazionali». E ricorda che la disoccupazione a Verona «è del 5,3 per cento contro quali il 13 a livello nazionale». Per Sboarina, invece, «bisogna intervenire su comparti strategici come il turismo, con agevolazioni fiscali per chi assume e invertendo la tendenza rispetto all’insediamento di nuovi centri commerciali che danneggiano i negozi». E.S.

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