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Lirica, Fuortes a caccia di soldi
Il Comune dà un milione mezzo

Fuortes col sindaco Tosi la sera della «prima»
Fuortes col sindaco Tosi la sera della «prima»
Fuortes col sindaco Tosi la sera della «prima»
Fuortes col sindaco Tosi la sera della «prima»

A caccia di soldi da Roma per risanare la Fondazione Arena, nell’arco di un triennio. Partito con il botto il 94° Festival lirico in Arena - tutto esaurito alla prima di venerdì scorso, con Carmen, e sabato con Aida; domani sera ancora Aida - è questa la missione del commissario Carlo Fuortes. Il quale ha depositato al ministero dei Beni culturali il suo piano per accedere ai contributi della Legge Bray per la fondazioni lirico-sinfoniche in crisi. Il termine entro cui depositarlo sarebbe domani.

La Bray dà la possibilità di rinegoziare i mutui con le banche grazie alla Cassa depositi e prestiti, a un tasso dello 0,50 per cento, per 30 anni. Il debito con banche e fornitori è di 24 milioni e il piano prevede fra l’altro tagli di quattro milioni di spese del personale (due mesi di lavoro in meno, per i quasi trecento lavoratori, e via il corpo di ballo). Ma servono anche soldi freschi, perché l’attività della Fondazione costa. E questo sarà il più grande punto di domanda. Arriveranno subito, questi soldi? Il ministero, guidato da Dario Franceschini, del Pd, e anche i revisori dei conti dovranno esprimersi sulla cura d’urto prevista da Fuortes. Ma in ogni caso, quando questa partirà, ci vorranno i soldi.

IL BILANCIO 2015. E proprio gli aspetti economici della Fondazione Arena saranno al centro della commissione consiliare che si terrà questa settimana per approvare la delibera sul finanziamento che il Comune darà alla Fondazione Arena (di cui è socio, insieme al ministero dei Beni culturali, alla Camera di Commercio e alla Regione) per gli anni 2015 e 2016. Sono tre milioni, in due anni. Per il momento il Comune assegnerà la tranche di un milione e mezzo, per il 2015. In questo modo, in bilancio 2015 della Fondazione Arena andrà in attivo di poco più di centomila euro. Al momento, infatti, la perdita di esercizio nel 2015, per la Fondazione lirico-sinfonica, è di un milione 390mila euro.

Dal documento di bilancio 2015 risultano ricavi delle vendite di biglietti e delle prestazioni di 22 milioni 264mila euro, a cui si aggiungono altri ricavi e proventi per 23 milioni 604mila euro. Il valore della produzione è dunque di 45 milioni 869mila euro.

Alla voce «costi della produzione» si registrano 637mila euro per materie prime e merci, altri 14,8 milioni di costi per servizi, per godimento di beni di terzi due milioni 131mila euro e 24 milioni 394mila euro di costi del personale, più due milioni per ammortamenti e svalutazioni, altri 1,3 per accantonamenti; oneri diversi di gestione 547mila euro. Costi della produzione, dunque, di 45 milioni 928mila euro. Proventi e oneri finanziari di 896mila euro. Imposte correnti di 435mila euro.

Enrico Giardini

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