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Leso e Bozza sulle avance Pd:
«Noi restiamo di centrodestra»

Alberto BozzaMarco Burato
Alberto BozzaMarco Burato
Alberto BozzaMarco Burato
Alberto BozzaMarco Burato

Non c’è pace per il Pd, sconfitto alle elezioni amministrative. Dopo l’apertura del segretario provinciale dimissionario Alessio Albertini verso Anna Leso e Alberto Bozza, tosiani, con cui auspica collaborazione all’opposizione, i due pongono paletti. «Noi due insieme a Flavio Tosi, Patrizia Bisinella e Paolo Meloni rappresentiamo la squadra uscente dal ballottaggio che ha avuto il consenso di quasi 34mila veronesi e farà parte dell’opposizione nei prossimi anni», spiegano in una nota. E riguardo «all’auspicio di una collaborazione per una opposizione costruttiva e dura quando serve», espressa da Albertini verso di loro, Bozza e Leso chiariscono: «Ringraziamo per l’apertura e averci definiti interlocutori credibili per un’opposizione responsabile, in tale senso confermiamo, infatti, da parte nostra l’impegno a valutare ogni singolo provvedimento con la massima attenzione e a esprimerci come sempre solo nell’interesse di Verona e per il bene dei cittadini veronesi». E aggiungono: «Noi apparteniamo a un progetto civico di estrazione moderata che si colloca nel centrodestra inclusivo, aperto al dialogo e al confronto con tutte le forze politiche e/o civiche che condividano un percorso moderato». Quindi, «ci proporremmo come il perno moderato di questa opposizione in sede di Consiglio comunale che sarà pronta a dialogare con tutti e dare battaglia con chi è pronto a proporre qualcosa per Verona e non certo con chi in questi anni ha sempre e solo detto “no” a tutto a priori. Quel “no” arrivato spesso sia da chi oggi siede nei banchi dell’attuale maggioranza e sia da quelli che anche da domani siederanno nella minoranza».

LA LETTERA. Intanto, all’interno del Pd acque agitate anche nei confronti di Orietta Salemi, la candidata sindaco sconfitta che ha annunciato di dimettersi dal Consiglio comunale, restando così in Consiglio regionale. Alle segreterie provinciale e cittadina e ai circoli Burato, vicesegretario provinciale del Pd - già consigliere comunale e di Agsm, area ex popolari - chiede che, se non ancora protocollate, le dimissioni della Salemi debbano essere subito ritirate, per tener fede a quanto sottoscritto nell’accordo di regolamento alle elezioni primarie. In cui c’è una regola secondo cui la candidatura a sindaco implica l’assunzione «di un impegno serio e costante di rappresentanza della proposta programmatica del Pd per tutto il mandato elettorale». Burato cita poi un video apparso su internet in cui la Salemi rassicura che qualsiasi scelta sarebbe comunque stata valutata assieme agli organismi del partito. E chiede che sia convocata l’assemblea cittadina per valutare le eventuali dimissioni da consigliera comunale o regionale.

BERTUCCO. Il Pd che tende una mano alla Lista Tosi? «Ciò sembra fare a cazzotti con l’orientamento politico di altri esponenti del Pd», dice Michele Bertucco, consigliere rieletto di Sinistra in Comune e Verona in Comune. «Trovo ancora più singolare che dopo aver taciuto per l’intera durata del ballottaggio che ha gettato nel panico e nel disorientato più totali il suo partito e il suo elettorato, il segretario provinciale Pd se ne esca a disastro avvenuto, senza l’ombra di una autocritica».E.G.

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