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legali

La parte di campo del Bentegodi priva di erba: è l’effetto del concerto di Robbie Williams FOTO MARCHIORIIl maxipalco davanti alla curva sud per il concerto di Robbie Williams
La parte di campo del Bentegodi priva di erba: è l’effetto del concerto di Robbie Williams FOTO MARCHIORIIl maxipalco davanti alla curva sud per il concerto di Robbie Williams
La parte di campo del Bentegodi priva di erba: è l’effetto del concerto di Robbie Williams FOTO MARCHIORIIl maxipalco davanti alla curva sud per il concerto di Robbie Williams
La parte di campo del Bentegodi priva di erba: è l’effetto del concerto di Robbie Williams FOTO MARCHIORIIl maxipalco davanti alla curva sud per il concerto di Robbie Williams

Metà campo devastato, un danno considerevole provocato sul prato - c’è chi parla di 250-300mila euro - una probabile causa civile in vista e il Bentegodi fuori uso sicuramente per la Coppa Italia di Hellas e Chievo e forse anche per le due prime partite di campionato.

È questo il bilancio dell’assalto dei 45mila spettatori al concerto della popstar inglese Robbie Williams di venerdì scorso, al punto da far pensare a qualcuno che lo stadio di Verona difficilmente potrà ancora ospitare in futuro concerti di questa portata. Ma tant'è che il sopralluogo, svoltosi due giorni fa, alla presenza degli organizzatori di «Eventi», dirigenti delle due società gialloblù di calcio e tecnici del Comune non ha dato scampo. Il campo, e in particolare l’area sotto la curva sud, è stato letteralmente devastato dalla pressione del pubblico oltre che dalla enorme struttura del palcoscenico.

I termini della disputa a questo punto inevitabile tra «Eventi», l’organizzatore locale del concerto, Comune e società calcistiche non sono ancora ben delineati, anche se ieri è emerso che alla verifica di lunedì erano presenti anche alcuni legali. Una beffa per le due squadre di calcio: nel 2015 avevano già sborsato la «cifretta» di 600mila euro per rimettere in sesto il manto erboso che già all’epoca aveva fatto dannare i giocatori delle due squadre.

Il problema è stato preso seriamente in considerazione anche dalla Lega calcio, che lunedì ha spedito in riva all’Adige anche l’agronomo della sua organizzazione, Giovanni Castelli. Anche la sua perizia non ha dato scampo, confermando il grave danno strutturale, provocato al Bentegodi e giudicando il campo, in parte d’erba e in parte sintetico, «impraticabile». In altri termini, così non si può giocare.

Sembra, però, che si sia già corso ai ripari e sarebbe già stata incaricata un’azienda per sistemare il prato. Anche perché il tempo stringe. La prima giornata di campionato è stata fissata per domenica 20 agosto e il gran debutto dell’Hellas Verona in serie A rischia, dunque, di saltare, o comunque di essere giocato non in casa, ma in campo neutro. Ancor più in pericolo, però, sono le partite di Coppa Italia: per le due squadre gialloblù il torneo dovrebbe iniziare sabato 12 agosto, ma non è detto che per quella data il campo sia già tornato praticabile.

E gli interrogativi che stanno affiorando in questi giorni sono anche altri. Chi pagherà l’intervento di manutenzione straordinaria? Una domanda a cui, probabilmente, si potrà trovare risposta solamente una volta che saranno delineate le responsabilità di questa devastazione. E non è escluso il ricorso delle parti in lite davanti al giudice.

La vicenda giudiziaria sembra, però, ancora avvolta nel mistero perché le parti non vogliono evidentemente scoprire le carte in vista della disputa legale.

Nel frattempo, gli organizzatori del concerto, Comune e società hanno già raccolto tutta la documentazione necessaria per far valere le proprie ragioni. Come se non bastasse, ieri è arrivata la notizia che le due giornate di chiusura della curva sud, inflitte all’Hellas dopo i cori razzisti nella partita col Vicenza del marzo scorso, dovranno essere svolte nelle prime due giornate di campionato e non in coppa Italia come sembrava in un primo momento.

Giampaolo Chavan Manuela Trevisani

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