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Lega divisa, la maggioranza si conta

Leghisti a Palazzo Barbieri: Mauro Bonato fra Laura Bocchi e Thomas La Perna
Leghisti a Palazzo Barbieri: Mauro Bonato fra Laura Bocchi e Thomas La Perna
Leghisti a Palazzo Barbieri: Mauro Bonato fra Laura Bocchi e Thomas La Perna
Leghisti a Palazzo Barbieri: Mauro Bonato fra Laura Bocchi e Thomas La Perna

Strappo nella Lega, con l’espulsione dal partito di Mauro Bonato per aver guidato il “blitz” per spodestare il capogruppo Vito Comencini: Palazzo Barbieri trema. E la maggioranza di centrodestra del sindaco Federico Sboarina, anche per il caso delle nomine negli enti e i mali di pancia di Verona Domani (altro articolo) fa i conti sui numeri che ha. In municipio alla notizia dell’espulsione di Bonato non si è parlato d’altro. Siparietto intorno alle 13, al primo piano: a Bonato, che discuteva con il nuovo vicesindaco Luca Zanotto, leghista, è venuto incontro l’ex sindaco Flavio Tosi, ora consigliere. «Eccolo qua, Bonato, espulso come me dalla Lega!», scherzava Tosi. NUMERI. Tosi fu cacciato dal segretario Matteo Salvini. Bonato dal direttivo nazionale, cioè veneto. Ciò perché è diventato capogruppo in Comune, votato da se stesso e da Roberto Simeoni, Laura Bocchi e Thomas La Perna - che non hanno preso le distanze da lui, ora - al posto di Comencini, vicino al ministro Lorenzo Fontana vicesegretario della Lega, e che con lui ha gli altri due dei sette consiglieri, Anna Grassi e Alberto Zelger. Ora però sui numeri in Consiglio a suo sostegno la maggioranza si conta. Su 36 consiglieri più il sindaco, quindi 37, ne ha 24: 11 di Battiti Verona Domani, Sboarina, sette della Lega, due di Fratelli d’Italia, due di Forza Italia e uno di Verona Pulita, e può contare anche su Anna Leso, del Gruppo Misto. Totale 25 voti su 37. Se però tre di Verona Domani lasciassero la maggioranza si scenderebbe a 22; se Bonato non votasse alcuni provvedimenti con la maggioranza a 21; se poi mancasse qualche consigliere - e Comencini è anche deputato, come il presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio, di FdI - per avere i numeri (19 minimo, su 37) non ci sarebbero tanti larghi. LE MOTIVAZIONI. Ieri il segretario nazionale della Liga Veneta Gianantonio Da Re, trevigiano, ha inviato una nota sul direttivo di lunedì sera, a Noventa Padovana. «Nel corso della riunione è stato deliberato all’unanimità l’espulsione del socio ordinario militante di Verona Mauro Bonato», dice. «Le ragioni che hanno portato alla definizione del provvedimento nei confronti del militante sono riconducibili all’episodio di giovedì scorso, quando Bonato ha provveduto a sfiduciare l’onorevole Vito Comencini - impegnato a Roma nelle sue attività da parlamentare - dal ruolo di capogruppo in Consiglio comunale senza coinvolgere nella scelta tutti i consiglieri comunali, il segretario cittadino senatore Paolo Tosato, il commissario provinciale della Lega di Verona Nicola Finco e gli altri vertici del Movimento. Pertanto il direttivo ha disposto l’espulsione di Bonato in quanto le sue azioni provocano un grave danno all’immagine della Lega-Liga Veneta». LA REPLICA. Del doman non c’è certezza. Il 4 maggio 2017, prima delle elezioni amministrative per le quali era rientrato in Lega dopo vent’anni dopo quattro da deputato, due mandati da sindaco di Bosco Chiesanuova ed essere stato il secondo segretario provinciale nel 1990, Bonato dichiarò: «Credo ancora nella Lega Nord. Anche perché per me, oggi, o si sta a destra o si sta a sinistra. Non vedo terze vie come potrebbe essere il 5 Stelle». Già, ma ora è solo Lega senza Nord, con svolta sovranista - ma Bonato si dice salviniano - e il M5S governa con la Lega. «Mi hanno espulso, vendicandosi, perché avevo quattro voti su sette dei consiglieri e non è vero che non c’è stato un passaggio istituzionale», dice. «Farò ricorso. Ma sono convinto di essere stato espulso per dell’altro. Ci rifletterò una decina di giorni, per decidere se dirlo...». SCENARI. Ora la Lega riunirà i consiglieri. Bonato però è stato espulso dal partito, non dal gruppo. Resta in Consiglio e nella maggioranza. Il partito rilancerà Simeoni - che aveva sostenuto Bonato con Bocchi e La Perna - per il ruolo di assessore facendo fare un passo indietro alla giovane Anna Grassi. Per una sorta di «pax salviniana». Intanto, tolto alla Bocchi l’incarico di commissario della sezione di Santa Lucia e Golosine. Al suo posto Alberto Todeschini, segretario provinciale dei Giovani Padani, vicino a Comencini. Altro segnale dell’ala forte di una Lega che con le sue purghe scuote anche Palazzo Barbieri. •

Enrico Giardini

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