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Lega, Battiti e FdI su Sboarina
Forza Italia prova ad accodarsi

Da sinistra Sboarina, Salvini, Tosato e Fontana alla festa della Lega di Montorio nel luglio scorso
Da sinistra Sboarina, Salvini, Tosato e Fontana alla festa della Lega di Montorio nel luglio scorso
Da sinistra Sboarina, Salvini, Tosato e Fontana alla festa della Lega di Montorio nel luglio scorso
Da sinistra Sboarina, Salvini, Tosato e Fontana alla festa della Lega di Montorio nel luglio scorso

Avanza sempre di più il nome di Federico Sboarina, 46 anni, avvocato, già assessore comunale allo sport, presidente di Battiti, come candidato sindaco di Battiti alleata alla Lega Nord e a Fratelli d’Italia. È arrivato il placet da Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, il partito che a Verona, peraltro, ha già un candidato sindaco, Paolo Tosato, senatore.

Ne abbiamo scritto più volte nei giorni scorsi, ma nelle ultime ore l’accordo sembra raggiunto. Anche se in politica di certo c’è poco fino all’ultimo. Ma oltre alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, e a Verona con Ciro Maschio, e al senatore Stefano Bertacco per Battiti, starebbe tornato in pista in queste ultime ore Aldo Brancher, l’ex deputato e sottosegretario, molto vicino a Silvio Berlusconi, nella cui villa di Cisano, dieci anni fa, maturò il famoso patto che portò il centrodestra, allora unito, a candidare a sindaco il leghista Flavio Tosi. C’è, però, un di più. A quanto risulta a L’Arena, nonostante il veto posto da Forza Italia e dal suo commissario regionale Adriano Paroli, «no diktat della Lega su Tosato e mai accordi con Battiti», ora Forza Italia tenterebbe di accodarsi nell’accordo fra Lega, FdI e Battiti, su Sboarina. E Brancher, con Niccolò Ghedini, spingerebbe per questo. Ma su Sboarina.

Attenzione, però. Forza Italia ha già un candidato sindaco, il deputato Alberto Giorgetti, e mai sinora quest’area avrebbe voluto un accordo con Battiti su Sboarina, e prima su Bertacco, entrambi ex An come Giorgetti. Forza Italia, poi, a Padova sostiene il ricandidato sindaco Massimo Bitonci, leghista, e quindi a Verona pareva volesse un proprio uomo. O almeno non una della Lega, pur se alleato, ed ecco perché era spuntato il nome, civico, di Massimo Ferro. Ora, però, questo tentativo di Paroli di riaccasare Forza Italia a Verona con gli altri partiti del centrodestra su Sboarina, nonostante l’indirizzo fosse diverso, rischierebbe di spaccare il partito. Facendo prendere a Giorgetti, e a suo fratello Massimo, magari la strada di un accordo con Flavio Tosi. Ma chi porterebbe con sè il simbolo di Forza Italia? Chi sta con il centrodestra o chi va con Tosi? Si apre la battaglia.

PRIMARIE PD. Intanto, gli sfidanti delle primarie del Pd di domenica 2 aprile sono pronti per il primo confronto che si terrà domani, alle 20.45, al teatro Stimate, in piazza Cittadella. Damiano Fermo, Gustavo Franchetto, Orietta Salemi saranno moderati dal giornalista Lillo Aldegheri. «Ciascun candidato avrà a disposizione qualche minuto per una breve introduzione», dice una nota del Pd, «e al termine del primo giro si darà il via alle domande del moderatore e del pubblico. Si tratta dell’appuntamento principale prima delle votazioni di domenica 2 aprile dalle quali emergerà il nome del candidato sindaco alle elezioni comunali». Alle primarie potranno votare tutti i cittadini residenti che abbiano compiuto 16 anni e aderiscano alla proposta politico-programmatica del Pd sottoscrivendo l’apposito registro. A copertura delle spese organizzative sarà richiesto a ciascun elettore di versare 2 euro.

Enrico Giardini

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