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Le vittime spesso
arrivano da altri Paesi

Con questa, fanno dieci. L’elenco inizia il 1° marzo del 1994 con il ritrovamento del corpo di una giovane di colore. Alla sua identità si risalì alcuni giorni dopo e a distanza di tre settimane vennero arrestati due ventenni, in seguito condannati per l’omicidio di Brideget Musa a 22 anni di carcere.

Tre anni dopo, il 27 dicembre, un’altra nigeriana di 23 anni, Mercy Oghogho Izevbegie, fu accoltellata a Sona, probabilmente un regolmento di conti all’interno dell’ambiente della prostituzione. Quando la trovarono era ancora viva ma il fendente aveva devastato gli organi interni. Operata d’urgenza morì il giorno dopo.

Il 3 giugno del 1998, a Peschiera, un’altra vittima: Edo Joy Accan aveva 22 anni e si prostituiva sull’allora Statale 11. A trovarla, in un fosso in località Zalina, era stato un passante: la giovane aveva il volto sfigurato perchè era stata colpita con un sasso e poi ferita a coltellate.

Uccisa a colpi in testa e poi gettata in un fossato a Lonato anche anche Vita Pogoriko, ucraina di 20 anni. Era il 31 luglio, le modalità erano identiche a quelle riscontrate per l’omicidio della Accan e le indagini si spostarono a Peschiera. Ventotto coltellate alla schiena: morì così Betty Osazee, 21 anni, anch’ella nigeriana, la notte del 27 febbraio 2000. Ferita a morte e gettata in una vigna a Castelnuovo. Morì per asfissia (i fendenti le perforarono i polmoni).L’anno seguente, il 20 settembre, alcuni operai trovarono in via Festara a Bussolengo il corpo senza vita di Vasilita Aider, moldava di 26 anni. Aveva solo la maglietta arrotolata sopra la vita: l’avevano uccisa infilandole in bocca dei fazzoletti di carta fino a farla soffocare.

Il 5 marzo 2004, in un appartamento in borgo Venezia, il cadavere di Luciana Lino de Jesus era in camera da letto. Nuda, avvolta in una coperta era stata strangolata con un foulard.

Il 21 febbraio 2005 la strage alla Croce Bianca: Galyna Shafranek fu ferita a morte da Andrea Arrigoni, investigatore privato bergamasco. Arrigoni uccise anche Davide Turazza e Giuseppe Cimarrusti, i due agenti di polizia arrivati poco dopo il ferimento della donna. E poi cì Venetita Niacsu, 46 anni, romena, uccisa di botte dietro a un distributore della Regionale 11, c’era un sospettato.A.V.

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