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«Le proteste scattano
quando si adottano
decisioni non condivise»

il sindaco Antonello Panuccio
il sindaco Antonello Panuccio
il sindaco Antonello Panuccio
il sindaco Antonello Panuccio

Dopo le proteste sui social, la raccolte di firme contro la politica di immigrazione promossa dalla Lega Nord e la manifestazione di lunedì sera organizzata da Verona ai Veronesi, il sindaco di Castel d’Azzano Antonello Panuccio interviene per chiarire la sua posizione nei confronti della requisizione dell’hotel Cristallo: «Quando non si condivide con una comunità un progetto di accoglienza, questo è ciò che succede. Se nessuno prende accordi con il sindaco e quindi con la comunità locale dicendo che l’unica soluzione che c’è è requisire un albergo, allora può succedere che la gente scenda in piazza dove ho incontrato molte persone, famiglie, giovani e anziani. Ho partecipato lunedì sera alla manifestazione con alcuni consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza. Ero lì solo per manifestare contro il metodo che non coinvolge la comunità, non di certo perché la mia amministrazione sia contraria all’accoglienza. Nessuno si nasconde di fronte ai drammi umani, però ritengo che gli interventi siano conseguenze di atti condivisi e non imposti dall’alto e quindi controproducenti. In questa occasione nessuno ci ha mai interpellato anche se la legge 142 del 2015 lo richiede. Riguardo poi alla proroga della requisizione non sono affatto sorpreso: è la prima cosa che mi hanno detto i proprietari il 17 ottobre, appena ricevuta la notifica: “Chiederemo la proroga, così non dobbiamo spostare i clienti prenotati per Fieracavalli“. Il 21 ottobre poi la proprietà è andata dal prefetto a chiederla di persona. Tutto il resto è politica delle chiacchiere». In merito poi alle critiche di esponenti Pd locali e nazionali che avevano sottolineato che se il sindaco avesse partecipato ad un bando Sprar, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, avrebbe limitato, in base alle norme vigenti, al massimo a 36 i richiedenti asilo a Castel d’Azzano, un numero ben diverso dai 200 annunciati, Panuccio osserva: «Sono dichiarazioni inpportune e inesatte. Abbiamo preso contatti con il protocollo Sprar del ministero e con la prefettura, ma la norma è ancora allo stato di proposta. Non è scritto da nessuna parte che attivando un centro comunale di accoglienza venga meno la requisizione dell’albergo. È uscita proprio stamattina (ieri per chi legge, ndr) una circolare del prefetto che comunica ai sindaci che la normativa sta cambiando e che ci convocherà appena saranno più chiare le prossime azioni».G.G.

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