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I danni dopo il nubifragio

«Le fogne tracimano
Succede ogni volta
che diluvia»

Il «buco» che s’è aperto in via Manin (Dienne)
Il «buco» che s’è aperto in via Manin (Dienne)
Il «buco» che s’è aperto in via Manin (Dienne)
Il «buco» che s’è aperto in via Manin (Dienne)

La pioggia torrenziale ha smesso di cadere ormai da oltre 48 ore. Ma le conseguenze del violento nubifragio sono ancora ben evidenti in vari punti della città, con alcuni negozi e locali in corso Porta Borsari e via Sottoriva ancora chiusi e alle prese con ingenti danni strutturali mentre l’umore dei titolari oscilla tra la disperazione e la rabbia per episodi che comunque tendono a ripetersi anche a fronte di eventi atmosferici di media intensità.

I vigili del fuoco anche ieri erano schierati per gli ultimi interventi, relativi per lo più allo svuotamento di spazi al di sotto del piano stradale ancora nella morsa dell’acqua. E una voragine si è aperta nell’asfalto di via Manin, la strada tangente alla pedonale via Roma verso via Marconi, che rimarrà chiusa al traffico per i prossimi tre giorni almeno. Qui, infatti, la strada è ceduta l’altro pomeriggio e ieri, quando la squadra di tecnici e operai di Acque Veronesi è arrivata sul posto allargando il sito di rottura per indagare sul problema, ha confermato la rottura di una parete del collettore della rete fognaria, che ha causato il collasso dell’asfalto. Al netto di imprevisti - lo scavo è infatti ancora oggi oggetto d’indagine e potrebbe riservare sorprese - entro un paio di giorni il cantiere dovrebbe terminare.

Ma l’asfalto ha ceduto anche in altre zone, per l’erosione provocata dall’acqua sotto la superficie: in piazza Garibaldi a San Michele, nel passaggio pedonale nei pressi della ferrovia, e in via Lucania a Borgo Nuovo: in questo caso la strada è stata chiusa.

Tornando in via Manin, pochi metri più sotto, i vigili del fuoco sono rimasti al lavoro da giovedì alle 13 di ieri per svuotare i garage interrati dei palazzi di via Dei Mutilati dove i 900 metri quadrati di parcheggio privato sono stati invasi da un metro e mezzo d’acqua. «Due auto sono rimaste sotto - una aveva addirittura i finestrini abbassati ed è stata invasa dalla melma - dubito si potranno recuperare», spiega il capo dell’ultima delle tre squadre che si sono alternate per l’intervento.

In corso Porta Borsari, dove nei dintorni dell’antica porta romana l’acqua è arrivata a essere profonda circa un metro e ottanta, sfiorando la vicina targa del 1882 che segna dove l’Adige arrivò durante quella piena rovinosa, così come in Sottoriva e in piazza Isolo, si cerca lentamente di tornare alla normalità. Alcuni dei molti commercianti che giovedì sono stati costretti a tenere le serrande abbassate per drenare l'acqua da magazzini, cantine e dagli stessi spazi vendita sommersi da melma e fanghiglia, sono riusciti ieri a tornare in attività. Altri, invece, almeno cinque tra cui il negozio di ceramiche Thun, Nespresso, l'erboristeria Naturacèa e Jeckerson, hanno ancora affisso sulle vetrine il cartello "chiuso per allagamento" e rimangono alle prese con gli ingenti danni e gli spazi da sanificare. E parecchia rabbia.

«Il pavimento e i mobili sono completamente impregnati d’acqua e di ciò che è spurgato da tombini e fognature: non basta pulire e aspettare che asciughi, serve disinfettare», spiega affranta Barbara, titolare dell’erboristeria che ha inaugurato la propria attività solo 4 mesi fa e che già si trova con oltre 7mila euro di merce da buttare. «Le fogne e i tombini sono tracimati. E hanno causato il disastro in negozio: in quattro anni che sono qui è la terza volta che succede», replica Luciana Trentin de Il Fiore della vita di via Sottoriva.

Come loro, molti altri commercianti ed esercenti, in altri punti del centro e della città, stanno effettuando le stesse operazioni di pulizia e conta dei danni, così come molti residenti le cui cantine e garage sono finite sott'acqua e sotto melma. Tra i punti critici, dove il problema si ripresenta più volte l’anno, come conferma lo stesso presidente di Acque Veronesi Niko Cordioli, c’è anche Veronetta e nello specifico la zona di piazza Isolo e Santo Stefano.

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