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Lavori fermi e burocrazia «infinita»
Fra le polemiche il filobus non decolla

Rendering del filobus
Rendering del filobus
Rendering del filobus
Rendering del filobus

L’affidamento delle competenze dell’ufficio permessi e sosta alla società comunale di riscossione è solo l’ultimo episodio della telenovela che da mesi vede protagonisti la dirigenza dell’Amt e il Comune, socio unico dell’azienda che ha un ruolo strategico in quest’ultima fase dell’amministrazione Tosi poiché fa da stazione appaltante al progetto del filobus. Progetto che, malgrado il tempo trascorso, deve ancora decollare.

Quello per il filobus, 23 chilometri e mezzo di tracciato, da San Michele allo Stadio e da Borgo Roma-Zai a Ca’ di Cozzi, dovrebbe essere il cantiere più importante della Giunta Tosi. I lavori dureranno quasi tre anni e per la nostra città sarà quindi un cantiere dall’impatto assai rilevante. Basti pensare che bisognerà scavare per una profondità di 40 centimetri lungo tutto il tracciato. L’intervento maggiore, il cui costo preventivato è di 16 milioni, interesserà il sottopasso di via Città di Nimes, realizzato in maniera incompleta in occasione dei Mondiali di calcio del ’90.

Ma, a parte alcuni interventi preliminari nella zona fra la stazione e lo stadio operai all’opera - il cantiere è stato ufficialmente consegnato lo scorso 18 gennaio - non se ne sono ancora visti. «Il responsabile unico del procedimento, l’ingegner Voi», fa sapere il presidente dell’Amt Stefano Ederle, «ha presentato al ministero delle Infrastrutture e trasporti la documentazione per avere il via libera al nuovo mezzo svizzero». Si tratta di quello prodotto dalla Hess Carrosserie, tutto elettrico, sia fuori dal centro storico dove avrà le «bretelle» e anche in centro, dove la batteria ricaricabile consentirà ai mezzi di procedere. «Siamo in attesa di una risposta da Roma», aggiunge Ederle, «e confidiamo di averla prestissimo un riscontro positivo per l’azienda e l’amministrazione comunale».

Ma sul clima non proprio idilliaco tra l’azienda e Palazzo Barbieri torna ad alimentarsi il fuoco della polemica politica. Di «azienda nel pallone» e di «filobus al palo» ha parlato il capogruppo del Pd Michele Bertucco. «Valuteremo le azioni migliori per tutelare l’immagine mia e dell’azienda» gli risponde Ederle. E aggiunge: «Ricordo a Bertucco che la scorsa settimana la riunione del Cda si è svolta regolarmente e sono stati trattati e votati tutti i temi all’ordine del giorno, spesso all’unanimità... Certo si parla e si discute, ma questo è un buon segno».

Ma il vicecapogruppo della lista Tosi Vittorio Di Dio rincara la dose: «Il Cda di Amt avrebbe dovuto discutere lunedì la lettera, molto pesante, della Giunta sulla cattiva gestione aziendale, sulle problematiche relative alla scelta del mezzo sostitutivo del filobus e sulle contestazioni al direttore generale e responsabile unico del procedimento... Mi sembra che tutte queste perdite di tempo e i continui rinvii, sottintendano solamente la chiara volontà di non decidere da parte di chi avrebbe invece l’obbligo di decidere». Ederle taglia corto: «La politica è meglio che se ne stia fuori il più possibile e che prevalga il buon senso tecnico».

Il via libera dal ministero potrebbe arrivare entro la fine di agosto. Senza questo passaggio non è possibile andare avanti con l’iter urbanistico e progettuale. Serviranno infatti delle modifiche, alla luce appunto dell’approvazione del nuovo mezzo. E.S.

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