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Al Policlinico

La vittoria più bella
di Fabio: in ospedale
per salvare una vita

Al Policlinico
Fabio Caramel
Fabio Caramel
Fabio Caramel
Fabio Caramel

La sua più bella partita di calcio l’ha vinta al Policlinico di Borgo Roma, donando cellule staminali da sangue periferico a una signora gravemente malata.

Lui, Fabio Caramel, calciatore veneziano di 25 anni, difensore del F.C. Spinea 1966, campionato di Promozione, appena i medici lo hanno chiamato, domenica non ha esitato a rinunciare a una partita decisiva contro la capolista Arcella ed è corso a Verona.

In ospedale Fabio ha ricevuto anche la visita dei volontari di Admor, l’Associazione donatori midollo osseo e ricerca, impegnati da anni nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica, e in particolare per divulgare fra i giovani l’importanza di donare cellule staminali emopoietiche (midollo osseo) e sangue, tessuti irriproducibili in laboratorio ma necessari a salvare vite, oltre al dono del sangue, e a organizzare eventi per raccogliere fondi a favore delle ricerche sulle malattie del sangue.

 

Attualmente Admor finanzia sei borse di studio a giovani medici, biologi e ricercatori applicati nei Centri Trasfusionali di Borgo Trento e Bussolengo, nel Centro Trapianto di midollo Osseo e al Day Hospital del Centro Trapianto, oltre all’acquisto di apparecchiature elettromedicali utili alla cura degli ammalati oncoematologici. Il presidente di Admor Verona, Giovanni Cacciatori, gli ha donato una pergamena a ricordo di questa sua «partita» con la generosità, a ulteriore testimonianza dell’importanza del dono, da cui può dipendere la vita di una persona malata.

Intanto il prossimo 2 marzo alcuni atleti della Tezenis, accogliendo l’invito di Admor, si recheranno al Policlinico di Borgo Roma per farsi tipizzare tramite un semplice prelievo di sangue, allo scopo di iscriversi nel Registro nazionale donatori di midollo osseo. Lo stesso in cui è stato iscritto Fabio Caramel, per essere chiamato appena ci fosse necessità. Un esempio positivo.

Lo ha ribadito anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha parlato del giovane calciatore come «del miglior campione del calcio italiano: ha segnato un goal meraviglioso che nessun rallenty può valorizzare, perché non è entrato in una porta, ma nel cuore», esprimendo «orgoglio e riconoscenza» per il gesto di Fabio Caramel.

Fabio, ha aggiunto il governatore Zaia, «ha dichiarato di non sentirsi un eroe, il che la dice lunga su di che pasta è fatto questo ragazzo e su quanto potente sia il messaggio di generosità partito dal suo gesto. Penso sarebbe uno straordinario testimonial a livello nazionale per qualsiasi campagna volta a sostenere la cultura della donazione. Non so se Fabio abbia una squadra di calcio del cuore, né quale sia, ma, se ce l’ha, mi piacerebbe vederlo presto ospite in tribuna d’onore a ricevere la standing ovation di tutto uno stadio. Come dopo un goal di un fuoriclasse». Fabio era stato contattato lo scorso dicembre perché le sue caratteristiche fisiche erano idonee con una persona seriamente malata. Si è quindi recato al Policlinico di Borgo Roma che, a livello veneto, concentra questo tipo di raccolta. La sua storia ha fatto velocemente il giro dei giornali, delle televisioni e del web.

 

E ai giornalisti aveva confessato: «Non so chi potrà beneficiare di questo mio gesto, so solo che si tratta di una donna italiana. Per motivi di riservatezza, la legge impedisce ai donatori di conoscere la persona che riceve il dono. Ci sono 85 possibilità su cento che la nostra compatibilità abbia esito positivo. Sarebbe una delle più belle soddisfazioni della mia vita». Il Registro Italiano Donatori (Ibmdr) che conta 380.594 tipizzati, deve molto al Veneto che contribuisce con i suoi 58.887 iscritti di cui 18.126 veronesi con 243 donatori (dati del dicembre 2016) che fanno di Verona la città più virtuosa d’Italia. Il contributo dato delle scuole è stato determinante.

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