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La trattativa sarà
di un anno almeno

Il professor Stefano Catalano
Il professor Stefano Catalano
Il professor Stefano Catalano
Il professor Stefano Catalano

Il presidente della Regione Luca Zaia, lanciando un appello al voto, si dice ottimista sul fatto di incassare da Roma maggiori autonomie in tempi brevi. A Diretta Verona, su TeleArena, ha detto che “nella migliore delle ipotesi“ basteranno sei mesi. Stefano Catalano, docente di Diritto costituzionale all’università di Verona, si dice però scettico su tale ipotesi: «Anche se si realizzassero le condizioni favorevoli dopo la consultazione referendaria, parlare di sei mesi forse è ottimistico... Io lo ritengo poco probabile».

Perché, professor Catalano?

A marzo ci saranno elezioni politiche e un’intesa di questo tipo tra Governo e Regione è un atto di estrema rilevanza dal punto di vista istituzionale e di indirizzo politico. Per questo è difficile che il governo prenda un impegno così forte a ridosso delle elezioni, ed è anche difficile che su questo percorso si trovi la maggioranza assoluta in Parlamento necessaria per poter ratificare l’intesa e trasformarla in legge.

Da un punto di vista costituzionale sarebbe possibile?

Sarebbe quantomeno non opportuno che lo facesse un Parlamento in scadenza... Una nuova maggioranza e un nuovo Governo sarebbero ovviamente più legittimati a portare avanti una trattativa.

E quindi che tempi prevede nel caso le trattative tra Regione Veneto e Roma partissero con i migliori auspici?

Trovo realistico pensare entro la fine del 2018, ma è chiaro che in questo percorso giocano le condizioni politiche. E il risultato del referendum, ma soprattutto se ci sarà o meno una forte partecipazione, entra in questa prospettiva.

In ogni caso il fatto che il referendum raggiunga o meno il quorum del 50 per cento non preclude la possibilità di chiedere più autonomie...

Il referendum consultivo ha un peso soprattutto politico dal momento che le richieste di maggiori forme di autonomia le Regioni le possono presentare sulla base dell’articolo 116 della Costituzione. È quello che ha fatto l’Emilia Romagna.

E lì a che punto sono le trattative con Roma?

Giustamente sono riservate allo scopo di ottenere il risultato migliore.

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