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La tragedia del prof eroe
I due figli morti nel rogo

Ritratto in un momento sereno, il primo a sinistra è Gyorgy Vigh, il docente di educazione fisica che ha perduto i suoi due figliUna delle ambulanze inviate dall’Ungheria per trasportare i pazienti meno gravi in patria. Per quelli più gravi è stato inviato un volo medico su cui sono stati imbarcati l’insegnante Vigh e la moglie
Ritratto in un momento sereno, il primo a sinistra è Gyorgy Vigh, il docente di educazione fisica che ha perduto i suoi due figliUna delle ambulanze inviate dall’Ungheria per trasportare i pazienti meno gravi in patria. Per quelli più gravi è stato inviato un volo medico su cui sono stati imbarcati l’insegnante Vigh e la moglie
Ritratto in un momento sereno, il primo a sinistra è Gyorgy Vigh, il docente di educazione fisica che ha perduto i suoi due figliUna delle ambulanze inviate dall’Ungheria per trasportare i pazienti meno gravi in patria. Per quelli più gravi è stato inviato un volo medico su cui sono stati imbarcati l’insegnante Vigh e la moglie
Ritratto in un momento sereno, il primo a sinistra è Gyorgy Vigh, il docente di educazione fisica che ha perduto i suoi due figliUna delle ambulanze inviate dall’Ungheria per trasportare i pazienti meno gravi in patria. Per quelli più gravi è stato inviato un volo medico su cui sono stati imbarcati l’insegnante Vigh e la moglie

Fin dall’inizio è stato soprannominato il «professore eroe». A quell’uomo oggi servirà molta più forza di quanta ne non ne abbia dimostrata nell’immediatezza della tragedia. A lui e alla moglie, che in un colpo solo hanno perduto i loro due figli.

Erano in gita scolastica con lui e la moglie Erika, e sono entrambi deceduti in quel rogo.

Laura e Balazs, figli del professore di educazione fisica Gyorgy Vigh che dopo essersi messo in salvo era rientrato nell’autobus più volte per tirare fuori ad una ad una altre persone sono tra quei corpi ritrovati e a cui è già stata data identità.

«Non è riuscito a salvare il figlio e la figlia» dice il console generale d’Ungheria a Milano, Judith Timaffy. A bordo del pullman c’era anche la moglie del docente «che ha visto», sottolinea il console, «morire la figlia. Il ragazzo non l’hanno proprio più visto ma purtroppo è tra i deceduti».

Ai genitori era stato prelevato il tampone salivare per fare la comparazione con il prelievo effettuato dai cadaveri. Il console ha sottolineato che alla coppia è stata data la notizia ufficiale della morte dei figli.

«Lo sanno», ha detto il console Timaffy, «la madre ha visto morire la figlia e per il figlio c’è stato un filo di speranza che si è spezzato nelle ore successive».

Il figlio Balazs, seguiva spesso il padre, era anche lui appassionato di sci.

Laura, 18 anni, era con il fidanzato e al momento dell’incidente stavano dormicchiando sui sedili.

Mamma Erika ha detto alla polizia di aver tentato di disincastrare la ragazza da sotto un sedile, ma una fiammata l’aveva investita e scaraventata via. L’insegnante e la moglie erano seduti davanti nel pullman dopo che erano ripartiti da una breve sosta in autogrill a Milano. La comitiva rientrava dalla Francia, dove erano stati a sciare. Poi c’è stata la tragedia e il caos generale. Alcuni ragazzi avevano raccontato che il loro professore di ginnastica li aveva spinti fuori, mettendoli in salvo. Ieri il professore e la moglie sono stati imbarcati sul volo medico partito dall’Ungheria e riportati in patria. Le loro condizioni erano troppo gravi per farli viaggiare via terra. E anche a livello psicologico avranno bisogno di tanto sostegno. Affrontare una tragedia simile sarà molto complicato. E con il passare delle ore, drammaticamente, i ricordi riaffioreranno con violenza. Ogni frame di quella tragedia riaffiorerà più nitido, nella crudeltà del suo essere dolorosamente vero.A.V.

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