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IL VOTO DEL 2017

La svolta di Tosi
che riapre i giochi
verso le elezioni

Nella primavera 2017 si vota per il nuovo sindaco
Nella primavera 2017 si vota per il nuovo sindaco
Nella primavera 2017 si vota per il nuovo sindaco
Nella primavera 2017 si vota per il nuovo sindaco

Maturano nuove possibili intese, nella galassia del centrodestra, che riaprono i giochi in vista della campagna elettorale per le elezioni amministrative dell’anno prossimo. In particolare un’ipotesi - riferita ieri da L’Arena - che ha trovato numerosi consensi nell’ambiente del centrodestra: una riapertura di dialogo fra il sindaco Flavio Tosi e il suo Fare! e Forza Italia, anzitutto l’ala ex An poi Pdl dei fratelli Alberto, deputato, già sottosegretario alle finanze e già ipotizzato come candidato sindaco, per Forza Italia, e Massimo Giorgetti, già assessore e ora vicepresidente del Consiglio regionale. Ex alleati, nella prima Giunta Tosi, poi allontanatisi, mentre ora la ruggine è venuta meno.

I contatti ci sono stati, nelle ultime ore, fra Tosi e l’ala giorgettiana, fra l’altro riavvicinatisi a fine luglio a quella di Davide Bendinelli, sindaco di Garda, ora segretario provinciale di FI con Massimo Giorgetti. E i due hanno riunito l’altra sera allo stadio trecento amministratori e militanti. Un asse Fare!-Forza Italia, che emargini la Lega di Salvini, molto vicina - soprattutto con una sua parte, quella del vicesegretario federale Lorenzo Fontana, eurodeputato - al gruppo Battiti, presieduto da Federico Sboarina, ex assessore come il senatore di FI Stefano Bertacco, il capogruppo di FI in Comune Daniele Polato e Marco Padovani? Un asse che potrebbe puntare al ballottaggio: ciò quando saranno in campo anche Pd più civiche, Cinque Stelle, Michele Croce con Verona Pulita, Marco Giorlo con Tutto Cambia, a una lista si centrosinistra più civici, extra Pd, animata da Possibile, di Pippo Civati.

Al momento FI è in coalizione con Lega, Battiti, Fratelli d’Italia, L’Officina, ma è chiaro che certe posizioni di Salvini marcano una distanza con una parte del centrodestra, che fra l’altro guarda con attenzione (come alcuni tosiani) alla proposta di Stefano Parisi, più centrista. «Io sono per includere, non per escludere», dice Massimo Piubello, di Progetto Nazionale, capogruppo tosiano in Comune, «e questo dovrebbe fare il centrodestra». E il riferimento è alla Lega e a certi paletti posti da Salvini: o con noi, identitari, o con la globalizzazione di Merkel e Renzi: se no andiamo da soli. Ma Bendinelli tuona: «Non prendiamo lezioni da Fontana. Se la Lega non ci vuole, lo dica. Noi siamo sempre stati alleati fedeli. Verona 2017? Dipenderà dallo sviluppo del nuovo movimento che nascerà con Parisi, da chi vi aderirà. Ora il centrodestra è diviso, ma bisogna riunirlo, anche cominciando dalla battaglia per il No al referendum».

Se per loro son rose, fioriranno? Di certo, nella destra di Verona Sociale, del vicecapogruppo tosiano in Comune Vittorio Di Dio, l’ipotesi di questo ritrovato asse, non dispiace: «Mi sono sempre battuto per riunificare il centrodestra e quindi con grande piacere vedo questo riavvicinamento fra noi e Forza Italia. Insieme abbiamo amministrato bene Verona e si potrebbe tornare a farlo». Elena Traverso, di FI, dice a Telearena, in un dibattito con il tosiano Giuseppe Stoppato: «La rottura con Tosi fu determinata da temi amministrativi e politici. Ha senso riparlarne? Non credo. È ora di pensare al futuro e alla Verona che vorremmo. Costruiamo un programma e cerchiamo di ricostruire un centrodestra il più inclusivo possibile. I diktat non hanno mai giovato a nessuno». Il dado è un pochino tratto...

Enrico Giardini

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